"Tanta gioia" nonostante il pomeriggio di pioggia domenica scorsa al quartiere Meridiana di Casalecchio dove alla presenza del cardinal Zuppi si è svolta la cerimonia di consegna simbolica delle chiavi del primo ed unico centro diurno per disabili da ora attivo nel territorio comunale. Ed è stato proprio Zuppi a sottolineare la gioia, e la "vita vera" che si coglieva negli spazi della canonica e delle sale attigue al Centro pastorale inaugurato quindici anni fa dalla parrocchia di Santa Lucia: un oratorio, che resterà tale, e una serie di ambienti: sale, cucina, giardino e giochi, nati per testimoniare la presenza cristiana anche nel nuovo grande quartiere residenziale che da ora saranno utilizzati da ospiti ed operatori di Anffas.
Spazi ormai inutilizzati, che la parrocchia oggi guidata da don Matteo Monterumisi, con l’aiuto della Diocesi e del Comune ha adeguato alle esigenze della nuova destinazione d’uso. Ovvero alle attività del centro diurno denominato Nuova Quercia, con chiaro richiamo alla prima Quercia, nata una ventina di anni fa in via Roma, in territorio di Zola, ormai non più adeguata per dimensione e dotazioni, a svolgere le funzioni di accoglienza di disabili adulti, complessivamente una ventina, tutti presenti domenica, con le loro famiglie.
Alcuni di essi, Sergio, Roberta, Rita, Giovanni e Chiara, hanno preso la parola, affiancati dalla coordinatrice Giuliana e presentati dal vice presidente Anffas Antonio Caserta. "Questo progetto vuole essere il segno concreto della Decennale eucaristica che abbiamo celebrato nel 2021-2022 che aveva come frase guida: ’Dalla forza dei sogni alla concretezza dei segni’ – ha spiegato il parroco don Matteo –. A volte per concretizzare i sogni ci vuole un po’ di tempo, ed è il frutto di una comunità cristiana che legge i bisogni del suo territorio". Il sindaco di Casalecchio Matteo Ruggeri e quello di Zola, Davide Dall’Omo hanno sottolineato la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nel raggiungere questo obiettivo a favore delle persone fragili della comunità locale, secondo un progetto che viene da lontano descritto dal presidente di Anffas Bologna Gaspare Vesco. Zuppi ha ricordato i meriti di don Bruno Barbieri e richiamato l’attenzione sul tema del ‘dopo di noi’ ovvero della cura di questi ospiti anche quando le famiglie non potranno più occuparsi di loro: "Oggi si manifesta un bellissimo segno solido come la quercia perché manifesta proprio lo stare vicini gli uni agli altri con pazienza e tenerezza".
g. m.