FRANCESCO MORONI
Cronaca

Ecco il rimpasto di fine anno. Campaniello prende la Mobilità. Tornano Sicurezza e Cultura con Madrid e Del Pozzo

Due anconetani entrano nell’esecutivo felsineo, Bugani e Rizzo Nervo fanno le valigie verso la Regione. "Un’ottima squadra che non guarda alle correnti interne del Pd".

Da sinistra Sergio Lo Giudice, Matteo Lepore e Matilde Madrid presentando la nuova giunta in Comune

Da sinistra Sergio Lo Giudice, Matteo Lepore e Matilde Madrid presentando la nuova giunta in Comune

"Serviva un segnale politico, non solo fare le pulizie di Natale". Il rimpasto di fine anno è servito. In un Palazzo d’Accursio addobbato con luci e alberi colorati, tra un matrimonio e l’altro, il sindaco Matteo Lepore presenta la sua nuova "ottima" Giunta – di super fedelissimi –, esattamente 24 ore dopo le dimissioni-choc di Valentina Orioli. Michele Campaniello prende il suo posto come assessore alla Mobilità, ma le novità principali riguardano il ritorno di due assessorati di ‘peso’: sicurezza e cultura. Il primo va a Matilde Madrid, già capo di gabinetto, (figlia dello storico capo di gabinetto del sindaco Sturani di Ancona) il secondo a Daniele Del Pozzo (anche lui anconetano, trapiantato a Bologna), che lavorò insieme con l’ex delegata Elena Di Gioia sotto il compianto assessore Angelo Guglielmi nella giunta Cofferati.

CHI ESCE

Ad apparecchiare la tavola ci aveva già pensato l’annuncio estemporaneo dell’ex assessora Orioli. Nella mattinata di ieri, come anticipato dal Carlino, è arrivata anche la conferma del passaggio in Regione di Massimo Bugani, già assessore all’Innovazione digitale, voluto da Maurizio Fabbri nel suo team da neo presidente dell’Assemblea legislativa. Con il valzer a Palazzo, approda in viale Aldo Moro anche Luca Rizzo Nervo, che abbandona l’assessorato al Welfare: è stato chiamato dal governatore Michele de Pascale e lo aiuterà a gestire la delega all’Immigrazione. E a chi chiede conto al sindaco se anche lui, così come sostenuto da de Pascale, non abbia tenuto conto delle varie correnti interne nella scelta dei ruoli, Lepore risponde: "Non ne ho tenuto conto e non ho mai detto che volevo un chiarimento interno al Pd: sono soddisfatto della giunta di de Pascale e le questioni interne restano appunto interne al Pd". Respinta anche l’accusa di ‘porte girevoli’ tra Comune e Regione.

LA NUOVA MOBILITÀ

Come detto è Campaniello, capogruppo dem a Palazzo d’Accursio, a sostituire Orioli. E c’è chi subito pensa al ‘peso politico’ del cambio: non una figura più tecnica come Orioli, ma una più vicina al partito. Avrà anche le deleghe ‘spinose’ a Trasporto pubblico locale (basta vedere il paventato aumento dei ticket del bus), alla Città 30 sempre oggetto di discussione e alla sicurezza stradale. Un altro fedelissimo di Lepore, insomma, in risposta a chi prevedeva un ‘risarcimento’ nei confronti del grande escluso dalle nomine di de Pascale in Regione: Stefano Caliandro. Il consigliere uscente, in un commovente post, ha citato Nelson Mandela salutando viale Aldo Moro. E ha aggiunto: "Da oggi si apre una nuova pagina del mio impegno personale e politico, ma non cambiano le priorità". Lepore, presentando la Giunta, sottolinea: "Stefano è persona di grande valore. Lo considererò se ci sarà un’occasione per progetti importanti e resta una risorsa per il partito".

LA SICUREZZA

Madrid diventa assessore, raccogliendo il Welfare lasciato da Rizzo Nervo e accogliendo il ritorno della Sicurezza urbana integrata (più la delega alla Protezione civile). "Significa mettere insieme diversi interventi integrati – puntualizza Lepore – con welfare, gestione dello spazio pubblico, qualificazione dei servizi, maggiori presidi e coordinamento con forze dell’ordine e polizia locale, lavorando con questura e prefettura. Piazza XX Settembre ne è un esempio: a breve partirà il lavoro con Ascom sul bando e non sarebbe stato possibile senza il dialogo con il ministro Piantedosi". Il sindaco parlando di Madrid usa anche il termine di "nuove leadership", citando poi Fabbri e Conti in Regione, ma anche Clancy in Comune e il duo Mazzoni-Tosiani nelle segreterie piddì provinciali e regionali. "Non parliamo più di figure che la politica non aveva, ma di nuovi leader del territorio: stiamo coltivando una grande comunità politica".

LA CULTURA

Torna anche l’assessorato alla Cultura e va nelle mani del fondatore del festival ‘Gender Bender’, Del Pozzo. Alle spalle esperienze con Link e Cassero, una figura capace di lavorare sia dentro le istituzioni sia con realtà ‘dal basso’. "Avevo bisogno di una persona che non partisse da zero, ma conoscesse la macchina – prosegue il sindaco –. Partire da metà mandato non è semplice e lui avrà il compito di presentare alla città il senso di trasformazione culturale. Stiamo investendo molte risorse sulla rigenerazione urbana, su tanti nuovi luoghi della cultura. Presenteremo a fine gennaio il piano per i musei insieme con Eva Degl’Innocenti (direttrice del settore, ndr): per me scegliere Del Pozzo ora significa iniziare a pensare al programma e al lavoro sul prossimo mandato".

LE ALTRE DELEGHE

Mescolamento di carte anche su altre deleghe, a partire da quella appena partorita: il sindaco gestirà il ‘Cambiamento’. "Non si può dire io sia un conservatore – ironizza lui –. Bologna cambia con tanti investimenti e opere, ma voglio anche un cambiamento della politica e dei servizi pubblici". E ancora: Sergio Lo Giudice diventa capo di gabinetto (mantenendo lo stesso ruolo in Città metropolitana). All’assessora Anna Lisa Boni vanno le deleghe al Fondo adattamento climatico e Portici Unesco, a Daniele Ara quella sulla Sicurezza idrica, a Laudani l’Innovazione digitale, a Li Calzi i Rapporti con il consiglio comunale, ai consiglieri Roberta Toschi e Marco Piazza rispettivamente Disabilità e Cultura popolare.