NICOLETTA
Cronaca

Farsi conoscere:. La difficoltà per i pittori del ’600

Nel Seicento le Accademie culturali bolognesi e romane favorivano contatti cruciali per gli artisti in cerca di successo e committenze, in una competizione feroce per emergere e farsi conoscere.

Barberini Mengoli

Continuiamo l’argomento delle Accademie culturali bolognesi nei primi decenni del Seicento, strettamente legate a quelle di Roma. Gli artisti si scambiavano conoscenze, amicizie e rapporti, ma soprattutto contatti. Questi ultimi erano fondamentali, perché in assenza di video, foto, pubblicità su internet come accade oggi, i pittori in particolare, si dovevano far conoscere anche fuori da Roma e Bologna, le due città più importanti dello Stato Pontificio, per avere ordini di opere ed entrare nelle grazie di nobili, di prelati o meglio del Papa stesso. Non pensiamo che fosse una vita facile per gli artisti, perché tra i tanti che dipingevano, noi oggi conosciamo solo quelli che hanno avuto successo, ma allora le rivalità, le invidie, i desideri di prevalere l’uno sull’altro, erano fortissimi. Era una vera lotta senza confini, il fine, in questo caso il successo, come sosteneva Machiavelli, giustificava ogni mezzo.

Pensiamo, per esempio, a Giovan Battista Marino che, oltre ad essere il maggior poeta del Seicento, fu anche grande amico di Guido Reni e suo agente, in quanto gli procurava clienti per la vendita delle sue opere. Allora come oggi i contatti e le pubbliche relazioni erano fondamentali, non importa infatti come avvenivano, l’importante era ed è farsi conoscere. Le Accademie svolgevano perciò questo ruolo, non facile. Viaggi e spostamenti continui tra Bologna e Roma e viceversa caratterizzavano la vita degli artisti e dei poeti in una sorta di gara per conquistare il meglio.

Il migliore allievo di Reni, il pittore Giovan Giacomo Sementi, dopo il primo ventennio del ‘600, si trasferì a Roma per entrare nella cerchia delle Accademie degli Umoristi e dei Desiosi, circolo privato del cardinale Maurizio di Savoia; fu seguito poi dal suo Maestro e da Lavinia Fontana, tutto ciò avrebbe consentito loro di entrare nelle corti europee, forti della fama conquistata in patria. Biglietto da visita indispensabile.