
Gabriele Via
I testi di Italo Calvino incontrano le note della musica mediterranea, in un’interpretazione teatrale delle ’Città invisibili’ dedicata a Bologna: debutta per la prima volta al Teatro Dehon, lunedì alle 21, ‘Nu Suonno e Le Città Invisibili,’ spettacolo ideato da Gabriele Via, con la musica originale di Peppe Aiello e sua band, e la voce di Zaira Magurano. L’evento, promosso dall’associazione bolognese Le Nuvole di Danilo Malferrari, introduce una ricca rassegna musicale che prosegue nel 2025 con altri 4 appuntamenti dedicati alla musica e alla memoria.
Gabriele Via, che cosa vuole trasmettere con il suo spettacolo?
"Credo sia fondamentale soffermarsi sulla lettura morale che Calvino ci propone all’inizio del libro: nel dialogo tra Marco Polo e l’imperatore dei Tartari Kublai Khan, quest’ultimo è stanco del suo regno, e pronuncia questa frase: ’Il trionfo sui sovrani avversari ci ha fatto eredi della loro lunga rovina’. In questa frase ritrovo Kant, Tacito, e tutta l’intelligenza umanistica della nostra storia: ci fa capire quanto prevalere sugli altri ci renda eredi della loro stessa sfortuna, ed è un messaggio che oggi ha un peso enorme".
La città di Bologna che ruolo ha?
"Bologna è la lente con la quale invito il pubblico a interpretare le città invisibili che racconteremo: anche nel libro di Calvino sono inesistenti, hanno nomi di donna e descrizioni immaginifiche, ma non sono altro che la nostalgia di Marco Polo per Venezia. Allo stesso modo, quando descrivo l’ultima città, che sarebbe Maurilia, le dò il nome di Bologna".
Una delle frasi più celebri del libro è ’d’una città non godi le meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda’. Bologna a che domanda risponde? "Qualche anno fa ho scritto una poesia, recitata su Youtube da Emanuele Montagna, dedicata proprio alla città dove sono nato, con cui ho un rapporto di amore e odio: non vivo più qua per un insieme di concause personali, tra cui la fatica nel promuovere contenuti culturali. Sono poeta, attore e fotografo, e ho fondato l’ABC assieme a colleghi, con cui negli anni abbiamo portato avanti proposte didattiche, teatrali e letterarie non sempre ascoltate dall’amministrazione".
Con Emanuele Montagna lei condividerà un momento speciale lunedì sera.
"Sì, prima dello spettacolo mi consegnerà, in qualità di direttore della scuola di Teatro Colli ,il diploma honoris causa della sua scuola, di cui io fui uno dei primi allievi negli anni ’80. Non ho mai completato il ciclo, e per me è questo un grande onore. Tra l’altro Montagna è stato da poco insignito dal presidente Mattarella del titolo di Commendatore per meriti culturali".
Alice Pavarotti