La visita per definire l’intervento per un tumore prostatico l’ha fatta il 20 ottobre, ma ancora oggi non sa quando potrà essere operato. Daniele Serafini, ha 69 anni, è un ex funzionario pubblico e risiede a Lugo, ma per cercare di risolvere il suo problema si è affidato all’ospedale Maggiore.
"A ottobre mi era stato detto che l’intervento sarebbe stato fatto nella prima decade di dicembre – racconta –. Ho fatto la visita pre-operatoria ormai un mese fa, ma ancora non so la data dell’intervento. Mi sono affidato all’Urologia del Maggiore perché è un reparto ad alta professionalità e su questo non posso dire nulla. Voglio solo cercare di far luce sul fatto che ritardare interventi come anche quello che devo fare io, può essere pericoloso".
Serafini, con tranquillità e pacatezza, non nasconde i gravi pericoli che si possono correre: "Un intervento alla prostata, anche in caso di tumore, se fatto in tempo si sa che ha esiti positivi. Ma se si ritarda può diventare metastatico e a quel punto diventare pericolosissimo. Il fatto è che non sono certo l’unico caso: ho conoscenti anche loro in attesa da mesi".
E vuole ancora sottolineare la disponibilità di tutto il personale del reparto: "E’ totale, mi creda. Quando chiamo per sapere a che punto siamo, se ci sono novità, capisco bene che sono i primi a soffrire per tutto questo. Che vorrebbero che le cose andassero diversamente e noi potessimo fare i nostri interventi".
Non resta che sperare che l’ondata Covid allenti almeno un po’ la presa e gli ospedali riescano a occuparsi delle tante patologie che affliggono migliaia di persone.
m.ras.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro