
Da sinistra: Filippo Cavalieri, Erika Zini, Ezio Predieri, Guja Forni e Mauro Mora
Cinque metri quadri di storia. A tanto ammonta l’estensione del chiosco che, alto più di tre metri, da oltre 100 anni staziona all’ingresso delle scuole elementari di Bazzano-Valsamoggia, al centro del parco giardino compreso tra le vie De Amicis, Dei Martiri e Monteveglio. Un autentico monumento storico, chiuso da almeno 20 anni e che dal maggio scorso è diventato di proprietà del Comune di Valsamoggia con una donazione dei proprietari privati e che alcuni giorni fa è stato al centro di un’interrogazione in Consiglio comunale di Irene Toni, consigliera comunale di Fratelli d’Italia.
"Generazioni di bambini si sono arrampicate alla mensola della finestrella del chiosco prima di entrare in classe per comprare la merenda preparata da Maria Rosa e Remo Melchiorri, gli ultimi e i più longevi gestori di questo chiosco e che offrivano un importante servizio alla comunità", racconta Ezio Predieri, animatore dell’associazione ‘I Cinni del Campo dei Fiori’, gli ex ragazzi nati e cresciuti nelle case operaie che si affacciano sul giardino che circonda il chiosco con i monumenti a Giuseppe Garibaldi e ad Andrea Costa.
"Chiosco, giardino e scuole – rivela Guja Forni, libraia e altra animatrice dei Cinni – sono sorti in quello che era il podere degli Ognibene. Qui alla fine dell’800 sono state realizzate le case per gli operai di Bazzano. Era un’isola felice, dove i valori contavano".
L’amministrazione comunale non si sbottona sul destino del chiosco. "Sono in corso valutazioni – si legge in un laconico comunicato – circa la sua valorizzazione che dovrà tenere conto del valore storico e culturale che il manufatto riveste per la comunità. Si definirà, poi, il procedimento amministrativo da mettere in campo".
Un’idea chiara invece ce l’hanno i Cinni del Campo dei Fiori. "Vorremmo che il chiosco ci venisse affidato – sottolinea Predieri – la nostra associazione qui avrebbe la sua sede per organizzare eventi e iniziative di interesse e aiuto a quanti vivono in questa zona e anche per i bambini delle scuole. In più la nostra presenza sarebbe un presidio contro la microcriminalità che negli ultimi tempi infesta anche questo angolo di paradiso bazzanese". Più ampia la visione della consigliera Toni. "I Cinni – afferma – hanno diritto ad una sede più ampia e comoda e non il chiosco dove dentro non ci si sta nemmeno in due. Il chiosco, invece, dovrebbe tornare ad essere il luogo delle coccole per i bambini, come lo era con la signora Rosa. Un luogo dove trovare una merenda sana e non quelle sfornate dalle macchinette".
Nicodemo Mele