
La segretaria provinciale del Pd, Federica Mazzoni
Nel day after della Direzione Pd si guarda al futuro del partito. Dal piano di restyling dei circoli a un eventuale accordo unitario che ’tenga insieme’ il prossimo segretario regionale e quello locale. La segretaria provinciale del Pd, Federica Mazzoni, intanto, festeggia via social l’accordo siglato con tutte le anime dem, con un documento votato all’unanimità in Direzione che dà le linee guida per salvare quello che resta dei circoli. E, quindi, il via al piano di rientro dal debito di 4 milioni a causa degli affitti non pagati alla Fondazione Duemila, proprietaria degli immobili. Oggi in via Andreini c’è molta attesa per l’assemblea coi segretari di circolo per definire le sedi da salvare e quelle da sacrificare (si parla di tagli del 40%, con una quarantina di sezioni ’resistenti’). C’è, infatti, chi teme che anche tra le sezioni salve, obbligate a versare affitti rincarati del 10% e anticipati di tre mesi, qualcuna possa gettare la spugna.
In questo clima già sono partiti i ragionamenti sul congresso. Il passaggio del documento Pd in cui si dà la spinta al partito "per una nuova fase politica", infatti, dà l’avvio alla discussione. E sembra che ci siano i presupposti per anticipare la partita a primavera, dopo quel 30 aprile termine ultimo – scritto in calce del testo dem – per attivare il piano di risanamento. Un’anticipazione dei tempi, in verità, non determinata dalla querelle sui conti, ma dal Pd regionale che potrebbe avere interesse a giocare d’anticipo una partita all’interno della finestra di date indicata Nazareno.
Insomma, se il congresso regionale sarà a maggio o giugno anziché in autunno, è molto probabile che seguiranno la stessa linea anche le Federazioni locali (Bologna, ma anche Forlì, Cesena, Rimini e Modena). Da qui, già è iniziato un ragionamento complessivo che tenga insieme Pd regionale e Pd bolognese, mantenendo l’equilibrio tra le aree Schlein e Bonaccini. Da quanto filtra, infatti, si punterebbe a evitare guerre fratricide tra correnti, visto il momento complesso per il partito. E, in quest’ottica, i nomi che circolano per un accordo unitario, sono quelli di Luigi Tosiani per il Pd regionale e di Enrico Di Stasi, attuale segretario cittadino, per Bologna.
Fonti vicine al Pd confermano che qualche trattativa sarebbe partita. Per l’Emilia-Romagna Tosiani sarebbe intenzionato a ricandidarsi. Un bis che arriverebbe dopo "il passo indietro" a seguito del ’duello’ con Stefano Caliandro (area Schlein) per un posto nella giunta de Pascale. Per questo pare difficile che qualcuno vorrà sbarrare la strada al segretario regionale uscente che, tra l’altro, è riuscito a portare a casa ottimi risultati per il Pd emiliano-romagnolo.
In questo scenario, con Tosiani segretario unitario di ’fede’ bonacciniana, all’area Schlein rimarrebbe la guida della Federazione bolognese. Da qui, sarebbero già partite le discussioni col sindaco Matteo Lepore.
Il bis di Mazzoni resta sul tavolo, ma l’unità del partito sul suo nome pare complessa dopo la vicenda dei circoli dem, con l’area De Maria e quella di Critelli e Aitini che potrebbero giocare le proprie carte ’sacrificando’, quindi, anche l’intesa sul leader regionale. In questo caso, i due vice, Meogrossi per l’area De Maria e Aitini per l’area riformista, sarebbero i nomi in pole. Ma la strada pare stretta. Difficile immaginare un duello Tosiani-Caliandro, e lo stesso sotto le Torri, tra Mazzoni e uno tra Meogrossi e Aitini. Da qui, la terza via porterebbe a Di Stasi, già segretario cittadino, nome in continuità con Mazzoni e, soprattutto, vicinissimo a Lepore. Meno probabile, ma non impossibile, l’ipotesi Daniela Ara, oggi assessore della giunta Lepore.