Dieci Colli addio. O forse, come lasciano intendere dal Circolo Dozza che organizzava la prova, arrivederci. In ogni caso, la classica gran fondo di ciclismo, la cui prima edizione risale al 1985, ora chiude i battenti. I motivi della decisione sono svariati. Dal problema dei costi sempre più elevati e la conseguente difficoltà nel coprire le spese, alle condizioni del nostro Appennino, uscito ancora una volta modificato dall’ultima alluvione.
Un concorso di motivi che hanno costretto gli organizzatori a scrivere la parola fine. Il Circolo Dozza si affida a un comunicato per spiegare umori e sensazioni."Con profondo rammarico, il Circolo Dozza e la Polisportiva – si legge – annunciano agli amici cicloamatori e a tutti gli appassionati che l’attività di organizzazione della granfondo Dieci Colli non proseguirà ulteriormente. Una decisione presa dopo un’attenta riflessione e con grande amarezza: la nostra corsa, nata nel 1985, cresciuta e coltivata negli anni con professionalità e cura dei dettagli, è diventata nel tempo una classica nel panorama nazionale delle granfondo, seconda per anzianità di servizio alla sola Nove Colli di Cesenatico".
Di strada, la granfondo, ne aveva fatta davvero tanta. Al punto che Davide Cassani, l’ex ct della nazionale di ciclismo e più volte sulle strade della Dieci Colli, l’aveva definita "una sorta di Liegi-Bastogne-Liegi". Dai 287 partecipanti dell’esordio si era passati agli oltre tremila dei primi anni Novanta. Con una serie di vip con bicicletta e caschetto. Alla partenza delle Dieci Colli più volte i fratelli Prodi – l’ex premier Romano e Vittorio, all’epoca numero uno della Provincia –, Francesco Guidolin allenatore del Bologna, l’ex sindaco Renzo Imbeni. E ancora Claudio Chiappucci, Vittoriano Guareschi, Luca Mazzanti, Simone Velasco, Pierfrancesco Chili, Marino Bartoletti e Renzo Ulivieri (almeno come starter).
Così grande, la Dieci Colli, da meritare anche un Villaggio ad hoc. Quello più celebre, spesso costruito a ridosso del Primo maggio (giornata spesso dedicata alla Dieci Colli), ai Giardini Margherita. Ma anche al Parco Cavaioni e nel complesso della polisportiva Pallavicini. Anche se, nelle prime edizioni, a metà degli anni Ottanta, il via veniva dato da piazza della Pace. Si chiude, ma il Circolo Dozza e la presidentessa, Irene Lucchi, lasciano aperto uno spiraglio. "Oggi ci fermiamo, con serenità e senso di responsabilità: ma è un arrivederci, non un addio".
Alessandro Gallo