BENEDETTA CUCCI
Cronaca

L’Accademia ritrova l’ala su via Irnerio

Recuperati gli spazi nello storico edificio che ospitava il liceo artistico. Domani l’inaugurazione con Luigi Ontani

Recuperati gli spazi nello storico edificio che ospitava il liceo artistico. Domani l’inaugurazione con Luigi Ontani

Recuperati gli spazi nello storico edificio che ospitava il liceo artistico. Domani l’inaugurazione con Luigi Ontani

È stata un’impresa portare a compimento la nuova Ala Irnerio dell’Accademia di Belle Arti che coi suoi 2mila metri quadrati inaugurerà domani alle 12, ma la direttrice Cristina Francucci, arrivata quasi a fine mandato, non potrebbe essere più felice. Nonostante tutto l’iter burocratico sia iniziato addirittura quattro anni fa. Lo racconta nella sua ultima conferenza stampa con questo incarico (dal primo novembre arriva Enrico Fornaroli), affiancata dalla presidente Rita Finzi, proprio nell’aula simbolo di questa grande rigenerazione e ristrutturazione di quella che fino ai primi anni Ottanta è stata la sede del liceo artistico cittadino, poi fabbricato denominato "ex liceo", parte dell’Accademia. Si tratta dell’aula "sociale", quella destinata alle attività studentesche – ci si incontra, si legge, si parla si consuma un pranzo –, 170 metri quadrati in testa all’edificio, che sono stati a lungo un’aula di scultura forse un po’ troppo confusionaria per la didattica. Ora, recuperando una vista ampia e luminosa su via Irnerio e sull’Orto Botanico grazie alle vetrate, saranno punto sociale per gli studenti. "E l’Accademia sarà finalmente vista", commenta Finzi. Perché se solitamente si ha ben presente l’ingresso dell’istituzione da via Belle Arti 54, da cui si raggiungono tutti gli spazi più antichi, è meno noto questo fabbricato dai segni tipici dell’architettura modernista, risultato della collaborazione tra lo scultore Fabio Farpi Vignoli, ideatore anche del teatro dell’Accademia eretto nel 1957, e l’architetto Melchiorre Bega.

Il nuovo progetto curato dall’architetto Egidio Lomi ha trasformato gli spazi del corpo principale (manica lunga) nel rispetto della compagine muraria preesistente, per ospitare su tre piani le aule dei Trienni di Decorazione-Arte e ambiente, design grafico, didattica e comunicazione dell’arte, fashion design e scenografia e dei bienni di didattica dell’arte e mediazione culturale del patrimonio artistico, videogame designe molto altro. "L’intervento non ha modificato il carattere architettonico dell’edificio, il segno di un modernismo anni ’50 e ’60 che per Bologna è stato significativo – racconta Lomi – e se all’inizio si era pensato di intervenire con soluzioni tecnologiche più aggiornate, poi si è cambiata idea". E prosegue: "Uno degli interventi importanti, oltre a quello dell’aula che fungeva da didattica per la scultura e che un tempo era il portico d’ingresso del liceo artistico, poi cantierizzato, abbandonato per anni, riguarda anche il recupero dell’ambiente in parte tecnico in parte magazzino e in parte usato come falegnameria di supporto alle attività interne dell’Accademia, che è stato messo a norma dando esito a tre aule nuove e luminose nel piano interrato". "È stato un percorso difficile – ammette Finzi –: 48 mesi per realizzare il progetto, di cui solo 13 per i lavori effettivi, è un tempo esagerato che aumenta i costi, di questo soffriamo nella Pubblica amministrazione". Ma finalmente camminare tra i piani e le grandi aule attrezzate è una gioia e domani la bellezza sarà sottolineata alla presenza dell’artista Luigi Ontani che proprio un’ora prima riceverà il Diploma accademico honoris causa in Pittura Arti Visive, il primo assegnato nella storia dell’istituzione.