
L’alveo dello Zena ostruito: il torrente è esondato di nuovo, la scorsa settimana
Verba volant, scripta manent. E dagli scritti risulta che qualcuno, ossia Luca D’Oristano, consigliere comunale a Pianoro per FdI, già a giugno scorso, tramite pec, avesse segnalato la situazione in cui vertevano alcuni punti del territorio e in particolare proprio quelli che hanno risentito di più dell’ultima alluvione. La pec era stata inviata, oltre che a giugno, anche a inizio settembre, e indirizzata a Regione e Cittá Metropolitana, gli enti di competenza, oltre che al Comune di Pianoro per conoscenza.
Questo il testo della mail: "Come esposto durante la consulta di frazione, sono stati enunciati i numerosi punti dove il torrente Zena e i suoi affluenti sono esondati (a maggio 2023, ndr) causando ingenti danni a beni privati e di pubblica utilità. Tenuto conto dell’allarme lanciato dai residenti pre-alluvione e di quello incontrovertibile post-alluvione dato dai partecipanti alla consulta di frazione, visti lo stato dell’alveo dello Zena che vede variati e in alcuni punti addirittura azzerati i livelli dell’alveo di magra, alveo di morbida, alveo di piena e alveo di piena eccezionale, si propone agli organi competenti di delegare il Comune di riferimento per tratto di territorio a eseguire i lavori ritenuti necessari per la messa in sicurezza di tutti gli alvei, per esempio il rifacimento/sistemazione degli argini; l’abbassamento livello ’alveo di magra’; la messa in sicurezza della passerella pedonale in zona Chiesa, in cui si è formata una diga di detriti che ha allagato la zona residenziale di via Volontari del sangue". Prosegue D’Oristano: "Si evidenzia che gli eventuali interventi di cui sopra andrebbero realizzati entro e non oltre il 15 settembre (scorso, ndr) e i lavori andrebbero assegnati al Comune con la garanzia di una puntuale e costante manutenzione da far realizzare ad aziende per il movimento terra già presenti sul territorio; i lavori verranno relazionati all’Ente di competenza al quale resterebbe l’imprescindibile responsabilità di controllo e vigilanza e l’onere economico dei lavori".
Prima a rispondere era stata l’Agenzia del Demanio: "Dalla descrizione dei luoghi sembrerebbe che la vegetazione sia cresciuta in prossimità del fiume Zena, il che lascerebbe intendere che l’area di intervento ricada nel demanio idrico, di competenza della Regione". Questo emerge anche dalla scheda tecnica di replica della Bonifica Renana: "Nei pressi del ponte di via Volontari del sangue in alveo del torrente Zena si rileva una folta vegetazione cresciuta durante i mesi siccitosi. Nel caso di piogge ed eventi di piena potrebbe causare ostacolo al deflusso delle acque. Invieremo la segnalazione all’ente competente, la Regione". Regione che, però, non ha mai risposto.
Zoe Pederzini