
Si chiama DAE RespondEr e funziona dal 2017, ma servono persone preparate
Franco Righelli è stato salvato grazie a una rete d’emergenza efficace: defibrillatori sul territorio, cittadini formati, sistemi di allerta rapida e soccorsi tempestivi. Tra questi strumenti chiave, c’è l’app DAE RespondER, sviluppata dal 118 Emilia-Romagna e attiva dal 2017, che permette di allertare volontari nelle vicinanze e individuare il defibrillatore più vicino. Con quasi 25mila iscritti in regione, di cui oltre 5mila nella città metropolitana di Bologna, l’app guida i soccorritori sul posto e li supporta nelle manovre salvavita. "Nel 13% dei casi, un First RespondER arriva prima dei mezzi di soccorso – spiega Guglielmo Imbriaco (nella foto), coordinatore 118 Emilia Est –. L’impatto è significativo, ma i risultati sarebbero migliori se più persone scaricassero l’app". Fondamentale è anche la diffusione di sempre più defibrillatori, in luoghi strategici e soprattutto all’aperto, e la formazione dei cittadini.
"Trent’anni fa, un intervento simile non sarebbe stato possibile – sottolinea Marco Zucconi, vicepresidente della pubblica assistenza Gvs Valle Lavino –. Oggi, comuni come Monte San Pietro, tra i primi cardioprotetti con un DAE ogni dieci minuti, dimostrano quanto sia importante la presenza di questi dispositivi sul territorio. L’anno scorso abbiamo formato oltre 900 persone: più cittadini sono preparati, più vite possiamo salvare".
s. a.