Lavanda dei piedi, il rito. Nel ricordo delle guerre

Il cardinale Matteo Zuppi: "Abbandonare la logica del male e dell’odio". Presenti una famiglia ucraina, una palestinese e alcuni minori detenuti . .

Lavanda dei piedi, il rito. Nel ricordo delle guerre

Lavanda dei piedi, il rito. Nel ricordo delle guerre

Liberarsi da tutto ciò che offende l’amore. Questa è la direzione che il cardinale Matteo Zuppi indica per arrivare alla conversione del proprio cuore in questo triduo pasquale. Ieri l’arcivescovo ha presieduto la Messa della Cena del Signore, compiendo anche il rito della lavanda dei piedi. Come ha ricordato papa Francesco questo gesto ribadisce la volontà di Gesù di umiliarsi facendosi ultimo, pur essendo re, per far capire ai suoi discepoli che non era venuto per essere servito, ma per servire. "Nella notte in cui veniva tradito – ha spiegato Zuppi – Gesù resta fedele. Gli uomini tradiscono e abbandonano per salvare se stessi, mentre lui ama fino alla fine. Questo è l’amore che ci è chiesto, perché non c’è nessun merito ad amare quelli che ci vogliono bene. Viene da chiedersi che amore sia correndo il rischio che la risposta vada cercata nel possesso o nell’usare l’altro. Un amore così non cambia né noi né il mondo e non ci fa vincere la morte, soprattutto ora che sia colpiti dalla pandemia di una guerra che proietta le sue ombre sinistre su questo mondo e sulla nostra vita".

L’unico modo per uscire da questo schema è quello di cambiare prospettiva, abbandonando la logica che il male si possa vincere facendo altro male, e che sia possibile sentirsi al sicuro senza che l’altro sia posto in sicurezza. "Gesù vince la morte donando il suo corpo e sé stesso. Sembra andare contro sé stesso e se guardiamo il suo gesto dal punto di vista del benessere individuale pare addirittura farsi del male – fa notare il cardinale –. In realtà non è così: l’amore ha bisogno dell’amato e Gesù vince la paura che lo metterebbe in una posizione di difesa perché dona tutto non tenendo nulla per sé e dimostrando di avere in considerazione più il prossimo che la propria paura. In questo modo fa fino in fondo la volontà del Padre".

A rappresentare gli apostoli nel rito della lavanda dei piedi, erano presenti una famiglia ucraina e una palestinese. A loro si sono aggiunti anche alcuni minori che stanno scontando una pena nel carcere del Pratello e chi non ha una casa. "Nel ripetere questo gesto – ha concluso l’arcivescovo – tutta la Chiesa di Bologna vuole ribadire il suo impegno nel sostenere chi sta vivendo un momento di difficoltà". Nella serata di oggi (ore 21) si terrà la tradizionale via Crucis cittadina lungo via dell’Osservanza.

Massimo Selleri

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