Liste d’attesa, i sindacati sul piano : "Al lavoro nei festivi? Medici sfiniti"

Cgil, Cisl e Uil sul provvedimento del governo: "Servono assunzioni. Il personale fa già 50 ore a settimana"

Liste d’attesa, i sindacati sul piano : "Al lavoro nei festivi? Medici sfiniti"

Liste d’attesa, i sindacati sul piano : "Al lavoro nei festivi? Medici sfiniti"

"Servono assunzioni nella sanità pubblica. Sarà molto complicato far lavorare nei week-end e nei festivi medici e infermieri che arrivano a lavorare anche 50 ore a settimana: non ce la fanno fisicamente". La riflessione sui due provvedimenti del governo (un decreto legge e un disegno di legge) per l’abbattimento delle liste di attesa, è comune ai sindacati bolognesi di Cgil, Cisl e Uil.

"Un medico che lavora già 50 ore a settimana potrà anche fare qualche ora in più, ma sarà ben poca cosa, perché non ce la fa – sottolineano Alfredo Panissa, coordinatore Uil-Fpl medici Emilia Romagna e Paolo Palmarini, segretario generale UilFpl Emilia Romagna e Bologna –. Ogni giorno assistiamo a medici che lasciano gli ospedale e se vanno o nel privato o a fare i medici di famiglia, perché il denaro non è tutto: vogliono più vita. Comunque noi, assieme a Cgil e Cisl, stiamo cercando di portare il compenso del lavoro straordinario da 80 a 100 euro. Ma serve un investimento strutturale per il servizio sanitario nazionale: questa misura del governo è solo l’ennesimo tampone".

Anche per Stefano Franceschelli, Cisl Fp sanità Area metropolitana "mancano le coperture per assunzioni: per il grave problema delle liste d’attesa questa è la via maestra. Per far lavorare le persone sette giorni su sette c’è bisogno di personale. Questo è il primo passaggio da fare, poi si devono pagare di più. Anche per tutto il comparto di infermieri, oss, tecnici di laboratorio stiamo cercando di portare la paga oraria in più a 50 euro. Poi se anche arrivassero le assunzioni c’è bisogno di formazione e siamo a ridosso dell’estate".

"Il provvedimento del governo è pura propaganda perché privo delle coperture finanziarie – sono categorici Marco Pasquini, segretario generale Fp Cgil Bologna e Gaetano Alessi, responsabile comparto sanità Fp Cgil Bologna –. Quel poco di risorse che vengono destinate sono per invitare gli operatori della sanità a lavorare di più, come se già non bastassero i doppi turni e le doppie notti ormai di prassi per garantire i servizi. E si spalancano le porte al privato"

Monica Raschi