LETIZIA GAMBERINI
Cronaca

Mancuso: "Oggi si premia l’incoscienza"

Il filosofo domani al Mast dà il via al nuovo ciclo dedicato alla Coscienza. "Con un’astrofisica perché la consapevolezza viene dalle stelle"

Vito Mancuso, filosofo e scrittore, da anni tiene al Mast i suoi laboratori di etica. Domani l’appuntamento è alle 18,30

Vito Mancuso, filosofo e scrittore, da anni tiene al Mast i suoi laboratori di etica. Domani l’appuntamento è alle 18,30

La coscienza come antidoto "a questo tempo incosciente". È presto spiegato il titolo che il teologo Vito Mancuso ha scelto quest’anno per il suo Laboratorio di Etica, organizzato da Mismaonda e ospitato negli spazi di Fondazione Mast. Iniziato nel 2019, il ciclo che parte domani alle 18.30 vedrà come sempre a fianco del filosofo alcuni ospiti: si comincia con l’astrofisica Ersilia Vaudo dell’Agenzia Spaziale Europea di Parigi per indagare l’origine della coscienza a partire dall’origine delle stelle e si prosegue con il neuropsichiatra Franco Fabbro dell’Università di Udine sul rapporto cervello-mente-coscienza (3 febbraio). Il 10 febbraio ecco invece Neva Papachristou, insegnante guida dell’Associazione per la Meditazione di Consapevolezza A.Me.Co., per approfondire la pratica quotidiana di esercizio della coscienza (10 febbraio). Le conclusioni di questo viaggio-scambio sono affidate come sempre allo stesso Mancuso (17 febbraio, biglietti su Vivaticket).

Mancuso, perché il tempo in cui viviamo è incosciente?"È un tempo la cui interpretazione spesso è disarmante perché non si vede una coscienza morale. Anzi sembra che, più si è incoscienti, più si viene premiati all’interno di questa quotidianità. Vale a livello dei grandi fatti, dei personaggi politici, nella cronaca: gli incoscienti, persone che non rispettano la propria e l’altrui coscienza, hanno sempre più spazio. Per questo ho voluto imporre un’attenzione particolare a un tema che ritengo decisivo, perché caratterizza l’uomo in maniera specifica. Questa è stata la scintilla e per approfondire al meglio l’argomento ho chiesto a tre persone molto diverse l’una dall’altra di intervenire".

SI parte con un’astrofisica."Kant diceva che due cose riempivano il suo animo di meraviglia: ‘il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me’. Ecco, che rapporto c’è tra questo cielo stellato e la legge morale? Con Fabbro, invece, il punto sarà se e come l’etica coincide o meno con le neuroscienze. Infine, il terzo intervento sarà quello di una praticante buddista che ha a che fare con la coscienza propria e altrui perché la meditazione arriva non solo a calmare la mente, ma persino a dare una forma diversa ad alcuni canali della neocorteccia cerebrale. L’invito è alla riscoperta di questa dimensione preziosissima dentro di noi che si chiama coscienza e che io ritengo il lavoro più importante che l’universo abbia compiuto. Ecco io penso che la coscienza di cui noi siamo dotati, la possibilità di essere consapevoli della nostra conoscenza e la possibilità di giudicarla eticamente, viene dalle stelle. E questo può dare un senso di gratitudine e di consapevolezza. E direi anche di contentezza, di un certo orgoglio di essere umani in questo mondo".

Eppure, questi tempi per molti versi lasciano più che altro inquieti."La coscienza è l’unica luce che abbiamo. È finito il tempo in cui si viveva la politica con un senso religioso e, ancora prima, il tempo in cui la religione aveva un’importanza sulla vita di tutti. Non esiste niente più che ci unisce come società e quindi all’individuo non rimane che scendere in se stesso e fare i conti con la propria ricchezza, con la propria identità, senza perdere la speranza in noi stessi negli altri".