Maria Luigia Pizzoli, una vita per la musica

Biancastella

Antonino

Quella di Maria Luigia Pizzoli è una bella storia di vita che non si può raccontare senza sentirsi emotivamente coinvolti. Nasce a Bologna nel 1817, desideratissima dai gentori, dopo la morte dei suoi due fratellini. Vivace, curiosa e di "grato aspetto", ben presto scoprì la sua predilezione per la musica che suo padre favorì affidandola all’insegnamento del maestro Pilotti. "Ma sua figlia è un genio" esclamò, dal momento che la sua allieva aveva già composto alcuni preludi, dopo soli 18 mesi di studio. Gli consigliò di farle proseguire gli studi di contrappunto con il ben più noto maestro Magazzari e Maria Luigia diventò una bravissima pianista, ma anche una promettente compositrice ad appena 16 anni. Le sue esecuzioni in pubblico suscitavano grande interesse e i suoi successi di compositrice erano segnalati con ammirazione da una rivista specializzata di Bologna. A 19 anni Maria Luigia aveva, infatti, composto, oltre a molte sonate, una sinfonia, fatta eseguire nel Teatro Loup dagli Accademici filarmonici. La sua brillante carriera fu però interrotta da una grave malattia e proprio rendendosi conto che non le sarebbe rimasto tanto tempo da vivere, fece un gesto che rimarrà unico nella storia della musica a Bologna: impegnò i suoi genitori a istituire dopo la sua morte un premio annuale, che avrebbe gestito l’Accademia filarmonica, destinato allo studente che avesse composto la migliore fuga all’esame finale di contrappunto. Ma la vera innovazione fu che volle fosse inserita nel testamento la clausola che il premio sarebbe stato assegnato "senza escludere le donne". Morì nel 1838 dopo soli tre giorni dalla redazione di questo generoso lascito e Bologna la pianse sinceramente e la ricordò per tanti e tanti anni ancora. Nel 1840 l’editore musicale Ricordi pubblicò tutte le sue opere e l’Accademia filarmonica l’accolse con onore fra i suoi membri.