
I sindacati proclamano quattro ore di sciopero: "Fulmine a ciel sereno, senza preavviso. L’azienda ritiri subito la procedura"
"Un fulmine a ciel sereno". Così i lavoratori della Marzocchi Pompe Spa definiscono l‘annuncio del licenziamento di 38 dipendenti della storica azienda del territorio bolognese specializzata nella progettazione, produzione e vendita di pompe e motori ad ingranaggi esterni di performance elevata, che occupa in totale 254 dipendenti nei due stabilimenti di Casalecchio e Zola. Una decisione comunicata con una lettera inviata dall‘azienda venerdì scorso ai sindacati e alle istituzioni con la quale annunciava l‘avvio di procedimento collettivo per riduzione del personale. Una comunicazione alla quale ha fatto seguito la dichiarazione dello stato di mobilitazione dei lavoratori che oggi si manifesta con quattro ore e mezza di sciopero a partire dalle 14, quando in concomitanza con il primo incontro con la direzione aziendale i dipendenti saranno in presidio davanti allo stabilimento di Zola. "Arriveremo così a 4 ore e mezza di sciopero, per difendere i posti di lavoro e respingere con determinazione quanto deciso e comunicato dall’azienda il 17 gennaio, attraverso l‘apertura della procedura di licenziamento collettivo per 38 lavoratori", annuncia Eugenio Martelli di Fiom Cgil. Affiancato da Consuelo Mazzini (Fim Cisl), che aggiunge: "Stiamo parlando di un‘azienda che nel 2024 non ha, praticamente, utilizzato ammortizzatori sociali (fatta eccezione per due giornate di cassa integrazione ordinaria a marzo ed altre due giornate ad aprile) e che, nel corso degli incontri fatti con le Rsu, mai ha ipotizzato situazioni di difficoltà tali da dover intervenire sul personale. Anzi, in ogni occasione, ci è stata ribadita la solidità finanziaria dell‘azienda".
Azienda che nella lettera a sindacati e istituzioni ha parlato di "contrazione di mercato irreversibile" derivata dalla crisi del settore automotive, e da un calo di ordini del 15% registrato nel 2024 nel mercato industriale, a fronte della quale dice di avere "esaminato con la massima attenzione la possibilità di porre rimedio alla situazione di eccedenza di personale tramite provvedimenti diversi dal licenziamento collettivo del personale. Tuttavia, a causa della strutturalità e dell‘irreversibilità della contrazione del mercato, per le esigenze dell‘organizzazione aziendale si è ritenuto di non poter ricorrere a soluzioni diverse dal licenziamento collettivo".
Una prospettiva a fronte della quale il sindacato chiede "il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo come imprescindibile condizione per avviare un confronto finalizzato ad individuare soluzioni condivise che escludano licenziamenti da parte dell‘azienda".
"La notizia dei licenziamenti con brevissimo preavviso alla Marzocchi Pompe è di straordinaria gravità. Tutta la mia solidarietà ai lavoratori e il mio sostegno alle loro iniziative di lotta. Assumeremo tutte le iniziative parlamentari utili ad aiutare una soluzione positiva della vertenza", dice il deputato Pd Andrea De Maria.
Gabriele Mignardi