Medico di base Bologna va in pensione, più di mille pazienti restano senza

Sandro Foglia andrà in pensione il 6 gennaio: ora non ha sostituti per le sedi dentro le mura cittadine. Il suo saluto: "Mi dispiace per i miei assistiti, soprattutto per i più anziani che dovranno cercare in altre zone"

Più di mille pazienti rischiano di trovarsi senza medico di base

Più di mille pazienti rischiano di trovarsi senza medico di base

Bologna, 28 dicembre 2022 – Va in pensione un altro medico di famiglia, con ambulatori in centro, e gli assistiti sono in allerta perché sanno già che non sarà facile trovare un sostituto, vista la ben nota carenza di camici bianchi.

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"Purtroppo non ho indicazioni da dare – ammette Sandro Foglia – e dal 6 gennaio, quando compirò 70 anni, lascerò vuoto il mio posto negli ambulatori di via Garibaldi e di via Ugo Bassi perché i colleghi sono massimalisti e hanno un numero di assistiti che non possono superare. Invece nella terza sede, in via Massarenti, l’Ausl, con la quale mi sono sentito, è vicina a una soluzione perché sono già stati fatti i bandi per le zone carenti. In centro la situazione è più complessa perché gli assistiti, e mi dispiace molto in particolare per i più anziani, al momento dovranno cercare posto da altri medici in altri ambulatori. Poi, a febbraio, sono previsti i bandi per le zone carenti anche di questa zone della città".  

Foglia era disponibile anche a proseguire l’attività: "Sembrava che noi medici di medicina generale potessimo andare avanti ancora per due anni, erano circolate delle voci, ma poi è finito tutto in un nulla di fatto. Invece, io avrei continuato per non lasciare i miei pazienti. Una situazione molto spiacevole per me".  

Donatella Pagliacci, direttore del Dipartimento cure primarie dell’Azienda Usl, ammette che "la situazione è in continua evoluzione e la stiamo tenendo monitorata al fine di creare meno disagi ai cittadini, cercando di garantire con tutte le azioni possibili un’assistenza primaria di prossimità".

Nel territorio dell’Ausl al momento le zone carenti, ossia i posti non coperti, sono 81, di cui 10 nel distretto Bologna città, precisa l’Azienda di via Castiglione.  

“Per garantire l’assistenza primaria a ciascuno dei 1.651 assistiti (di Foglia, ndr ) distribuiti sui suoi tre ambulatori (via Massarenti, via Ugo Bassi, via Garibaldi)", l’Ausl ha provveduto, "per la zona Massarenti a bandire un’area carente coperta grazie a cinque nuovi medici appena entrati e che si sono organizzati in una medicina di gruppo". Invece, "per gli altri due ambulatori è stata verificata che c’è possibilità e disponibilità di scelta tra più medici di medicina generale – prosegue l’Ausl – che hanno complessivamente oltre 2.000 posti disponibili".

Ora bisognerà capire quanto distano questi ambulatori da quelli di via Garibaldi e via Ugo Bassi e la medicina di gruppo dalla sede di via Massarenti, dove a lungo sono andati per visite e prescrizioni gli assistiti di Sandro Foglia.

“Al momento la situazione complessiva delle zone carenti è in evoluzione, legata ai medici che a seguito dell’assegnazione a ottobre stanno aprendo i nuovi studi. In città fra settembre e metà novembre hanno aperto lo studio 11 nuovi medici, anche se purtroppo tre hanno rinunciato – osserva l’Ausl –. A ottobre, inoltre, sono state bandite altre 10 zone carenti nell’area della città che verranno assegnate a febbraio".

Roberto Pieralli, presidente regionale del sindacato Snami, ripercorre l’iter della procedura che porterà "alle assegnazioni delle zone carenti dal 7 al 9 febbraio, quando la situazione sarà ancora peggiorata tra pensionamenti e dimissioni. Il bando è stato pubblicato a fine ottobre, le domande di partecipazione chiuse dopo venti giorni, mentre le graduatorie saranno pubblicate il 25 gennaio. Poi a febbraio coloro che accetteranno dovranno attendere la raccomandata e dopo avranno fino a 90 giorni per aprire un ambulatorio. Nell’epoca dell’informatica e con la carenza di medici, mi sembra una procedura davvero arcaica".

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