Sinisa Mihajlovic Covid, il virologo Pregliasco: "Se resta asintomatico, niente ricovero"

Il parere medico: "Non dovrebbero servire misure particolari, però c’è stata disattenzione al rispetto delle regole"

Sinisa Mihajlovic è positivo al coronavirus dopo la vacanza in Sardegna

Sinisa Mihajlovic è positivo al coronavirus dopo la vacanza in Sardegna

Bologna, 24 agosto 2020 - Sinisa Mihajlovic è positivo al Coronavirus. Una nuova sfida per l’allenatore rossoblù che, benché asintomatico, dovrà stare in osservazione speciale date le sue condizioni di salute e le cure a cui si è sottoposto nei mesi scorsi.  Leggi anche - Coronavirus, Mihajlovic positivo dopo le vacanze vip in Sardegna

Il virologo Fabrizio Pregliasco
Il virologo Fabrizio Pregliasco

Professor Pregliasco, qual è l’iter che un paziente immunodepresso come può essere Mihajlovic deve seguire in caso di positività al Covid-19? "Di certo è già stato preso in carico dal sistema sanitario di riferimento – spiega il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano –. Poi, siccome è asintomatico, credo ci si limiterà a monitorargli la saturazione dell’ossigeno nel sangue con il pulsossimetro; a oggi non sono previste altre terapie. Se le sue condizioni di salute non cambiano, dovrà rispettare un rigoroso isolamento per 14 giorni, prima di essere sottoposto al tampone: devono essercene due negativi a 24 ore di distanza perché si possa definire guarito. Se invece in questo lasso di tempo si presenteranno dei sintomi, i medici effettueranno una valutazione clinica e potrebbero decidere di ricoverarlo". 

Quattordici giorni sono sufficienti al virus per sfogarsi?  "È il tempo minimo, ma molti soggetti restano positivi più a lungo. Siccome per ora non si hanno certezze sull’infettività di chi è debolmente positivo, bisogna proseguire la quarantena e attendere i due tamponi negativi consecutivi".

Diverse foto immortalano Mihajlovic in Sardegna con moglie e amici, senza mascherina. Rischia di avere contagiato altre persone? "Riteniamo che gli asintomatici abbiamo una carica virale comunque elevata e dunque possano infettare quanto gli sintomatici. Ora bisognerà individuare tutti i contatti stretti dell’allenatore, cioè chiunque di recente sia stato a contatto con lui per più di 15 minuti senza mascherina né protezioni a meno di un metro di distanza. A maggior ragione se si trovavano in un locale chiuso. Da quel che si vede c’è stata una disattenzione alle regole da parte sua, così come anche di altri".

I contagi infatti stanno salendo, in questi giorni. È preoccupante?  "Ci allontaniamo sempre di più dal lockdown e il virus è ancora in una fase di circolazione endemica, dunque la sfida è mantenere il più basso possibile l’aumento dei positivi. Siccome però si fanno più controlli, si trovano più infetti, anche se cerchiamo di intercettarli prima che abbiano contagiato troppe persone. Il servizio sanitario nazionale sta correndo per tenere il passo: sarebbe bene che noi cittadini non gli facessimo lo sgambetto...".

E in autunno?  "Credo eviteremo la seconda ondata, ma l’arrivo dell’influenza, con la riapertura delle scuole, sarà uno stress test importante. Probabilmente la prevenzione anti-Covid farà calare anche i contagi da influenza, ma non del tutto. Le scommesse restano riuscire a individuare i casi in maniera sempre più strutturata e tempestiva e, per i cittadini, usare il buonsenso senza allarmismi". 

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