Consolidare gli obiettivi raggiunti e affrontare con determinazione le nuove sfide. È questa la strada indicata dal rettore Giovanni Molari per il secondo triennio del suo mandato alla guida dell’Università di Bologna.
Il percorso avviato a partire dalla fine del 2021 ha portato a novità e cambiamenti su più fronti, dall’assetto istituzionale dell’Ateneo ai temi centrali dell’inclusione, della sostenibilità e del diritto allo studio. "Sono stati tre anni entusiasmanti, certo segnati da diversi problemi che però non hanno rallentato il progresso di questa università. Affronteremo i prossimi tre anni con altrettanto impegno a partire dalle sfide più vicine come la proposta di legge per abolire il test d’ingresso alla facoltà di medicina – dichiara –. Sicuramente si tratta di una soluzione complessa con diverse opzioni in termini di applicabilità che andranno esplorate. Credo comunque che un numero di medici ‘controllato’ sia la strada da percorrere. Un numero di studenti congruo significa didattica di qualità" spiega il rettorei.
"È stata inoltre posta una particolare attenzione al benessere del personale, oltre a quasi mille assunzioni in più – continua il Magnifico –. Con il 20 per cento del corpo docente rappresentato da giovani ricercatrici e ricercatori abbiamo lavorato nella stabilizzazione delle loro assunzioni". Da tre anni a questa parte, anche di fronte a congiunture economiche poco felici, le contribuzioni studentesche sono scese ogni anno e le risorse economiche investite in benefici e servizi sono aumentate.
"Sono stati fatti inoltre molti investimenti nell’ambito del diritto allo studio, nella riduzione delle tasse e in campo edile con la costruzione di studentati – continua il rettore di UNibo –. L’obiettivo è ancora oggi congiungere l’eccellenza riconosciuta dell’offerta formativa con un’inclusività sistematica, che guardi non solo ai bisogni economici, ma più in generale alle esigenze di categorie studentesche più fragili, come studenti con disabilità, Dsa e Bes, studenti che lavorano, studenti caregivers, studenti che per le ragioni più varie rischiano l’abbandono".
Nel passato triennio è stata inoltre rafforzata l’integrazione con il servizio sanitario nazionale, acquisendo 13 nuove unità operative complesse in Ausl Romagna, oltre a nuove unità operativa in Aou-Bo e Ior. Sono stati creati laboratori congiunti con Aou-Bo, Isnb e Irst, tra cui il nuovo polo di ricerca per la tossicologia ambientale. Fra i tanti accordi con imprese, si segnala il laboratorio congiunto E-Cells Lab, creato in collaborazione con Ferrari e Nxp.
"Un altro risultato chiave al riguardo è rappresentato dalla creazione di nuovi Joint Research Labs e dalla valorizzazione della proprietà intellettuale. "In questi tre anni abbiamo corso tanto, ora è il momento di stabilizzare il lavoro fatto – afferma –. I capisaldi rimangono comunque ricerca internazionale, didattica innovativa che sempre più si deve adattare alle esigenze della nostra società e un’attenzione speciale al bilancio visto il periodo di tagli, oltre ovviamente al consolidamento di tutti i nostri traguardi", conclude il professor Molari.
Alberto Biondi