Morte di Yaya, l’inchiesta si allarga agli appalti

La lente della Procura sulla sicurezza e sull’iter che portò il giovane al magazzino 9 di Sda Express

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L’inchiesta sulla morte di Yaya Yafa potrebbe presto allargarsi con l’occhio della Procura rivolto non solo verso la sicurezza del magazzino 9 di Sda Express Courier all’Interporto, bensì anche sul sistema di appalti e subappalti. Ad oggi resta un unico indagato per omicidio colposo: il camionista di 52 anni che, durante una fase di manovra, giovedì ha schiacciato e ucciso il 22enne carrellista della Guinea. Sicurezza e appalti, eccoli i leit motiv dell’indagine che si è arricchita negli ultimi giorni, oltre che del video terribile che riprende ogni attimo della tragedia e della relazione dell’Ausl, anche della documentazione necessaria a ricostruire la catena di appalti e subappalti che stanno dietro l’assunzione del ragazzo, il quale lavorava all’Interporto da appena tre giorni ed era arrivato grazie a un’agenzia interinale. Un viaggio a ritroso della filiera che l’ha portato in quel luogo e in quell’esatto momento che servirà a capire ai carabinieri della Compagnia di Molinella, diretti dal pm Augusto Borghini, se ogni passaggio è stato compiuto correttamente. Stesso discorso verterà poi sulla sicurezza interna al magazzino e soprattutto sulla preparazione del ragazzo – al suo terzo giorno messo nel turno di notte – a quel tipo di lavoro.

Ieri, intanto, al avolo sulla logistica convocato in Città metropolitana, il sindaco Matteo Lepore ha annunciato che "il Comune non venderà più le proprie azioni di Interporto, che rimarrà quindi un asset pubblico". Un’inversione di totta rispetto al mandato precedente, quando l’amministrazione Merola non riuscì peraltro a vendere le proprie quote (il 35,1% di Interporto, con base d’asta di oltre 15 milioni): le gare andarono deserte.

Lepore ha inoltre fatto sapere di avere "chiesto un incontro all’amministratore di Sda, azienda del gruppo Poste Italiane, società per la quale lavorava Yaya Yafa, per avere chiarimenti sull’incidente e sulla catena dei subappalti. Assumerò ogni iniziativa possibile per capire cosa è successo".

Il sindaco ha quindi rilanciato l’idea del Patto per la logistica etica proposto in campagna elettorale. Dovrà "fissare impegni precisi, con imprese e sindacati, su sicurezza dei lavoratori, formazione e catena dei subappalti".

Ieri pomeriggio, Cgil, Cisl e Uil si hanno organizzato una manifestazione davanti alla sede dell’Inail, in via Milazzo. Presìdi e assemblee si sono tenuti, nelle ultime due ore dei turni, in molti luoghi di lavoro.

Davanti alla sede della Città metropolitana – raggiunta con un corteo partito da piazza Maggiore – si sono fatti sentire i sindacati di base (Si Cobas, Sgb, Cobas, Usb, Usi-Cit e Adl Cobas) che non erano stati invitati al tavolo istituzionale. Poco prima della manifestazione, la proposta di Sergio Lo Giudice, delegato al Lavoro del sindaco, per un incontro, con data da fissare.

Nicola Bianchi

Luca Orsi

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