Si guardano e si sorridono di rimando, loro che giocavano insieme con la maglia rossoblù. "Fa’ il serio", scherza Beppe Signori, Carlo Nervo dall’altro lato della scrivania lo accosta alle eccellenze dell’Emilia-Romagna. "Lui è un fuoriclasse, gli davamo la palla e faceva gol". Segnare per Elena Ugolini è invece, ora, la missione dell’ex ala destra del bellissimo Bologna a cavallo dello scorso secolo e del nuovo, Nervo ieri nell’elegante cornice di Palazzo Pepoli Campogrande ha presentato il suo programma. Al suo fianco il giornalista Alberto Bortolotti, Alecs Bianchi (Rete Civica) e naturalmente la candidata civica sostenuta dal centrodestra alle prossime Regionali del 17 e 18 novembre. Signori è in prima fila, una ventina di minuti e poi via tra i saluti dei tifosi. Nervo invece ripercorre i suoi punti fermi. "La candidatura non è frutto delle mie partite con la maglia del Bologna, ma della mia esperienza da amministratore – afferma tra gli applausi, l’ex calciatore è stato sindaco del Comune di Solagna, nel Vicentino –. Mi sono riavvicinato a Bologna otto-nove anni fa quando Gazzoni mi propose di candidarmi per il Comune. Purtroppo ho dovuto declinare, non avevo le competenze necessarie. So stare al mio posto – chiarisce su un ipotetico suo coinvolgimento da assessore in caso di vittoria di Ugolini –, sono qui come consigliere e se ci sarà l’opportunità vorrei occuparmi dello sport. Mi auguro che la gente di buon senso mi voti".
Nervo punta a dare un nuovo impulso agli impianti e allo sport di base, anche con una ‘sport card’ che consenta anche ai bambini delle famiglie più in difficoltà economica di fare sport. "I grandi eventi danno visibilità, ma io sono più per le piccole realtà spesso abbandonate. Non possiamo più demandare il discorso ai privati, serve un ufficio in Regione per andarsi a prendere i soldi e dare man forte alle piccole società, i ragazzi vanno tolti dalla strada". Infine lo stadio Dall’Ara da rifare: iter fermo al palo. "Saputo va aiutato, non si può più aspettare. I soldi bisogna andare a prenderli", anche in Europa. "Se ci sono delle interferenze vanno eliminate"
Paolo Rosato