È stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari Sandro Pecorella il fermo del venticinquenne guineano accusato dell’omicidio di Mamadou Sangare, il giovane della Costa d’Avorio ucciso con una coltellata al petto la notte tra martedì e mercoledì appena trascorsi in piazza XX Settembre.
L’indagato, che è senza fissa dimora e parla poco l’italiano, era stato rintracciato dai carabinieri col contributo di una pattuglia dei militari dell’esercito di Strade sicure, mentre dormiva in un giaciglio di fortuna in via Carracci, a due passi dalla stazione e dal luogo dell’omicidio, poche ore dopo il delitto.
All’udienza di convalida della misura cautelare richiesta dal pm Stefano Dambruoso, che si è tenuta ieri mattina alla Dozza, il venticinquenne – che ha alcuni precedenti di polizia ed è noto alle forze dell’ordine come assuntore di sostanze stupefacenti – assistito dall’avvocato Roberta Zerbinati, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il gip ha dunque stabilito che resterà in carcere.
"La scelta di avvalersi è stata meramente tecnica – chiarisce l’avvocato Zerbinati –. Abbiamo avuto troppo poco tempo per confrontarci col mio assistito e per fare luce su alcuni elementi che non tornano, tra cui alcune contraddizioni nelle testimonianze delle persone sentite a sommarie informazioni che erano nei pressi della piazza quando è accaduta la tragedia e nei momenti immediatamente successivi. Sono contraddizioni che vanno approfondite e lo faremo presto".
f. o.