Omicidio Gualzetti, il papà di Chiara: "Uccisa una seconda volta"

Vincenzo non si dà pace: "Spero nell’ergastolo. Quei post? Vergognosi. Non ci sono controlli. Mi chiedo che giovani siano questi ragazzi che non provano vergogna per aver spento una vita innocente"

Bologna, 26 luglio 2022 - "Sa qual è la cosa che più mi turba? Il senso di impunità di questi ragazzetti al Pratello che fumano, che si filmano, che si sentono star, che fanno il segno di vittoria dopo aver ucciso una giovane innocente". Vincenzo Gualzetti ha la voce rotta. Un mix tra rabbia ed emozione. Rabbia, per aver letto commenti sprezzanti contro la figlia Chiara - 15 anni, uccisa da un coetaneo il 27 giugno 2021 sul colle dell’Abbazia di Monteveglio - e aver visto la foto del suo  + e con accanto la scritta ’killer’ e un cuore rosso. Emozione, perché tra tre giorni la sua "bambina" avrebbe compiuto 17 anni.

 Apertura del processo per l’omicidio di Chiara Gualzetti
Apertura del processo per l’omicidio di Chiara Gualzetti

E’ trascorso oltre un anno, quanto manca Chiara?

"Ogni giorno di più e la cosa atroce è sapere che dalla porta di casa non entrerà più. Il prossimo anno, per la sua maggiore età, avremmo organizzato una grande festa. Ci teneva così tanto".

Vincenzo, partiamo dai fatti del Pratello. Possibile che i detenuti possano avere libero accesso ai social e usare apparecchi così facilmente?

"E’ una vergogna. Io capisco i tablet per le videochiamate con le famiglie, ma leggendo le stories sui social di certi soggetti, compreso quello che ha postato la foto con il killer di mia figlia, capisci che gli accessi sono praticamente giornalieri. Dove sono i controlli? Guardi, voglio addirittura giustificare l’assassino di mia figlia...".

Scusi?

"Nel senso che voglio pensare addirittura che non sapesse che quella foto fosse utilizzata in quel modo, anche se non capisco quel segno di vittoria. Per cosa? Per essere in carcere con l’accusa di aver assassinato brutalmente una coetanea?".

Torni indietro, mettiamo che non sapesse di quel post...

"Mettiamolo pure. Mi chiedo, comunque: quell’altro che la posta, si vanta di fare una foto con un killer, glielo scrive a caratteri cubitali e addirittura gli affianca un cuore? Questo mi fa rabbrividire. Mi dispiace perché sono ragazzi che si sono rovinati la vita da soli, ma cosa hanno vinto? Lo stare chiusi in carcere? Io il segno di vittoria lo faccio in una foto con il Papa e non con un detenuto".

Sua figlia uccisa una seconda volta?

"Esattamente".

Veniamo all’udienza di oggi con il baby killer di Chiara che si presenterà davanti al gup. Cosa si aspetta dal processo?

"Non cerco vendetta ma pretendo una sentenza esemplare che dia un senso alla morte di Chiara. Una sentenza severa che deve essere solo un inizio. Quel ragazzo deve pagare per quello che ha commesso senza una ragione e in piena coscienza. Lo ribadisce nuovamente anche la perizia del tribunale. Lui è ed era pienamente capace di intendere e volere".

E i presunti demoni che gli dissero di uccidere?

"Una balla colossale per inventarsi un alibi. Questi reati poi devono essere puniti con l’ergastolo, basta con sconti di pena e minore età. Carcere a vita".

Lui lavorò con lei durante uno stage, non è vero?

"Sì, ricordo un ragazzo svogliato, a tratti maleducato, ma completamente in sé. Se non lo tiravo giù dal furgone, restava tutto il giorno a giocare con il telefono".

Da lui o dalla sua famiglia sono mai arrivate delle scuse?

"Mai. L’unico modo che sua madre aveva, era venire da me e dire: Vincenzo, mio figlio ha sbagliato e pagherà. Invece nulla. Bisogna che prenda coscienza dell’orrore commesso da lui, io e mia moglie abbiamo preso coscienza di Chiara che da oltre un anno è tre metri sotto terra".

Il carcere riuscirà a farlo cambiare secondo lei?

"Le perizie parlano di un soggetto socialmente pericoloso. Il giorno prima di morire Chiara gli scrisse un messaggio: ’hai visto che ti ho fatto sorridere e stare bene?’. Voleva molto bene a quel ragazzo. Ma lui l’ha punita con la morte. Ciò che il carcere farà non mi interessa, io so solo che mia figlia non me la ridarà nessuno".

 

 

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