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Per la Procura generale Bellini può fuggire in Ucraina
Bologna, 3 agosto 2023 – La Primula nera è ancora in carcere. All’indomani della 43esima commemorazione della strage alla stazione arrivano le motivazioni del tribunale del Riesame, per il quale Paolo Bellini è una “persona che di fronte alla prospettiva di dover scontare l'ergastolo e non poter dare corso ai propri sentimenti di vendetta è sicuramente pronto a rendersi irreperibile e garantirsi così la libertà”. Era stato arrestato a fine giugno con ordine di custodia in carcere emesso dalla Corte di assise di appello.
Confermata la misura cautelare per l'ex Avanguardia Nazionale, per il rischio che commetta reati contro l'ex moglie e il figlio del giudice che lo ha condannato e ravvisando in più il pericolo di fuga, come chiesto dalla Procura generale: può infatti contare su “contesti strutturati” che “già in passato gli hanno garantito latitanza, per sottrarsi ai rigori della legge”.
Secondo i giudici, con Paolo Bellini “si è dinanzi a un soggetto per il quale la commissione di un omicidio non costituisce in alcun modo un evento traumatico, essendo avvezzo a tale genere di delitti, tanto da poter essere definito un killer professionista”. Alla luce di ciò, "dei contatti che ha o può facilmente recuperare con i contesti delinquenziali più spietati, dell'odio che prova nei confronti sia del presidente Caruso (presidente della Corte di assise che lo ha condannato all'ergastolo, ndr) che della propria ex moglie e dei parenti più prossimi, si deve ritenere che ricorrano esigenze di cautela sociale definibili di eccezionale rilevanza”.
I giudici del Riesame affermano che Bellini, condannato all'ergastolo in primo grado come quinto esecutore materiale della Strage della stazione del 2 agosto 1980 e con un passato da criminale multiforme, “se fosse sottoposto a misure diverse dal carcere, vi sarebbe la sostanziale certezza che commetterebbe i gravissimi delitti programmati, in relazione ai quali ha maturato i propri propositi criminosi”, sebbene ristretto in quella fase in detenzione domiciliare.