Arriva la stretta su piazza XX Settembre e le zone intorno alla stazione. Dopo l’allarme sicurezza culminato con l’omicidio del ventiseienne ivoriano Mamadou Sangare il 25 settembre scorso, il prefetto Attilio Visconti ha firmato l’ordinanza che dispone il divieto di stazionare nella scalinata del Pincio, piazza XX Settembre, Galleria 2 Agosto, davanti all’autostazione, nelle vie Boldrini, Gramsci, Amendola e in zona Bolognina (nelle aree alle spalle della stazione e tra via De Carracci, Fioravanti, Matteotti, Ferrarese, Bolognesi, dell’Arca, compresi corti e immobili Acer) a chi ne impedisca "l’accessibilità e la fruizione in sicurezza attraverso comportamenti incompatibili con la vocazione e l’ordinaria destinazione delle aree stesse".
Il provvedimento, atteso dopo il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della scorsa settimana, presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, avrà una validità di sei mesi. Fino ad aprile, infatti, le forze dell’ordine potranno allontanare le persone già denunciate – per reati di spaccio, danneggiamento e contro la persona commessi negli stessi luoghi – che terranno comportamenti "aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti". Chi trasgredirà sarà allontanato. Al sindaco Matteo Lepore viene affidato il compito di "garantire la massima diffusione e conoscenza" del provvedimento, mentre il questore Antonio Sbordone è invece "incaricato di darne esecuzione", quindi equipaggi, servizi straordinari di controllo "ad alto impatto" e sospensione delle attività commerciali.
Quella tra piazza XX Settembre e la stazione è da tempo una delle zone più calde della città, con continue aggressioni con armi e cocci di bottiglia, rapine, risse e furti. Solo negli ultimi cinque mesi, tra maggio e settembre, l’area è stata teatro di due omicidi: la prima vittima è il ventunenne tunisino Montez Alibi, ucciso a coltellate sulla scalinata del Pincio a maggio scorso; la seconda è il ventiseienne ivoriano Mamadou Sangare, anche lui ucciso con una coltellata fatale al torace il 25 settembre.
"I risultati finora conseguiti – fa sapere la Prefettura – non hanno consentito di restituire le aree in questione all’ordinaria fruizione dei cittadini", motivo per cui è necessaria "un’azione ancora più incisiva e a lungo termine, in grado di coinvolgere tutti gli attori competenti, in una prospettiva integrata e pluridisciplinare".
Un’ordinanza che secondo il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, andrebbe "estesa anche alle zone dei Giardini Fava, piazza dei Martiri, via Cairoli, via del Porto, via Montebello, via Fratelli Rosselli, strade limitrofe e alcune zone della Bolognina attualmente escluse" per evitare "uno spostamento del problema della criminalità". Sul punto è intervenuta anche Francesca Scarano (FdI), che si è unita all’appello di Lisei per l’estensione delle zone interessate dall’ordinanza, perché altrimenti "si corre il rischio che il problema si sposti e non deve essere questa la soluzione".