MASSIMO VITALI
Cronaca

Pietre d’inciampo per la famiglia Weisz

Arpad, Elena, Roberto e Clara sono moniti in forma di pietra, che ‘presidiano’ il civico 39 di via Valeriani, dove...

Arpad, Elena, Roberto e Clara sono moniti in forma di pietra, che ‘presidiano’ il civico 39 di via Valeriani, dove...

Arpad, Elena, Roberto e Clara sono moniti in forma di pietra, che ‘presidiano’ il civico 39 di via Valeriani, dove...

Arpad, Elena, Roberto e Clara sono moniti in forma di pietra, che ‘presidiano’ il civico 39 di via Valeriani, dove i Weisz abitavano quando Arpad da timoniere vittorioso del Bologna si trasformò in vittima (lui e la sua famiglia) delle leggi razziali e della follia nazista. Le quattro pietre d’inciampo sono state collocate a poche centinaia di metri dalla targa del Dall’Ara in cui ogni anno si dà convegno chi tiene viva la memoria di quella tragedia.

Ieri erano presenti l’ad del Bologna Claudio Fenucci, l’assessora allo sport Roberta Li Calzi, Guido Ottolenghi in rappresentanza della Comunità Ebraica, il giornalista e presidente della Lega Pro Matteo Marani (che nel 2007 svelò la tragica fine dei Weisz nel libro ‘Dallo scudetto ad Auschwitz’), il console d’Ungheria in regione Erzsebet Miliczky, il presidente del quartiere Porto Saragozza Lorenzo Cipriani, i rappresentati del club ‘Arpad Weisz’ e dell’Associazione ‘Viva il calcio’, di Anpi e Aned, ma soprattutto una delegazione di alunni delle scuole ‘Guinizelli Carracci’.

"Lo sport unisce – ha ricordato Fenucci –. E abbiamo l’obbligo di lavorare tutti i giorni per abbattere qualunque muro ed evitare nuove tragedie".