REDAZIONE BOLOGNA

Plauso bipartisan, ma per la destra è "dietrofront"

La Lega parla di "mea culpa", Fratelli d’Italia di "dietrofont" del sindaco, ma in generale la scelta di esporre la...

La Lega parla di "mea culpa", Fratelli d’Italia di "dietrofont" del sindaco, ma in generale la scelta di esporre la...

La Lega parla di "mea culpa", Fratelli d’Italia di "dietrofont" del sindaco, ma in generale la scelta di esporre la...

La Lega parla di "mea culpa", Fratelli d’Italia di "dietrofont" del sindaco, ma in generale la scelta di esporre la bandiera israeliana di fianco a quella palestinese e quella della Pace trova il plauso bipartisan dei politici bolognesi.

A promuovere la decisione, c’è il senatore Pier Ferdinando Casini (nella foto): "‘Due popoli e due Stati’ è la vocazione tradizionale della politica estera italiana ed è il rinnovato impegno che dobbiamo assumere oggi. Non basta un accordo di cessate il fuoco emergenziale: è necessario intraprendere con coraggio la strada della convivenza stabile e duratura. Il gesto simbolico del Comune sia di auspicio per tutti". Soddisfatto il senatore di Azione Marco Lombardo che proprio la settimana scorsa avevo chiesto pubblicamente a Lepore "di rivedere l’approccio unilaterale sul conflitto mediorientale. La decisione di esporre anche la bandiera israeliana e quella della pace è un primo passo positivo". Poi punge: "Un altro passo utile sarebbe capire che non è l’importante tregua raggiunta ad aver cambiato lo stato delle cose...".

Sulla stessa linea gli esponenti locali di Italia Viva Mingrone e Battiato, sebbene parliano di "scelta tardiva". Plaude alla decisione di Lepore anche la Lega: "È importante fare mea culpa quando si sbaglia e in questo caso, finalmente, è avvenuto", rimarca il capogruppo Matteo Di Benedetto.

Fratelli d’Italia apprezza la decisione del sindaco, ma attacca parlando di "dietrofront dovuto al danno d’immagine subito dalla giunta nelle ultime settimane. Adesso anche la maggioranza di sinistra ha compreso che nessuna istituzione può permettersi di dare segnali di divisione".