REDAZIONE BOLOGNA

Quadreria Asp. Quando anche le opere furono salvate

In occasione delle celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione, c’è anche l’iniziativa Quando l’arte ha resistito, doppio appuntamento promosso da...

In occasione delle celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione, c’è anche l’iniziativa Quando l’arte ha resistito, doppio appuntamento promosso da...

In occasione delle celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione, c’è anche l’iniziativa Quando l’arte ha resistito, doppio appuntamento promosso da...

In occasione delle celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione, c’è anche l’iniziativa Quando l’arte ha resistito, doppio appuntamento promosso da Asp Città di Bologna alla Quadreria di via Marsala 7, domani (dalle 17.30 alle 18.30) e il 26 aprile (dalle 11 alle 12), con il coinvolgimento dei Cantieri Meticci. In programma un reading che farà luce su un capitolo poco noto ma affascinante della storia dell’arte e della città: quello delle 17 opere d’arte di proprietà dell’Opera Pia dei Poveri Vergognosi – oggi Asp Città di Bologna – che durante la Seconda guerra mondiale furono messe in salvo per sottrarle agli eventi bellici. Tra l’8 settembre 1943 e la Liberazione, queste opere, ritenute tra le più preziose in possesso dell’Opera Pia, furono trasferite e nascoste con estrema cura nei sotterranei del Palazzo Guidalotti, una villa a Ozzano di proprietà dell’Opera Pia, poi – nel timore che potessero essere depredate dai nazisti in fuga – dietro una parete appositamente realizzata sempre nei sotterranei del Palazzo. Sarà raccontata, ad esempio, l’opera Il Giudizio di Salomone, del pittore bolognese Giuseppe Varotti.

Ma prima, oggi alle 19, farà tappa al Centro di accoglienza Beltrame-Sabatucci la passeggiata antifascista promossa da Anpi e dal Quartiere San Donato-San Vitale in cui sarà presentata la nuova vetrofania all’ingresso del Centro, che riporta l’intitolazione a Giuseppe Beltrame e Francesco Sabatucci, partigiani.