GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Quartieri, un ritorno al futuro . La proposta di Coalizione Civica: "Dividiamo le sei aree in 18 rioni"

Dopo l’annuncio di Lepore, la lista accelera: "Bisogna aumentare la partecipazione della cittadinanza". L’idea nasce dall’esperienza degli anni ’70: "Una manovra che guarda al domani ma è ispirata dal passato".

Quartieri, un ritorno al futuro . La proposta di Coalizione Civica: "Dividiamo le sei aree in 18 rioni"

Dopo l’annuncio di Lepore, la lista accelera: "Bisogna aumentare la partecipazione della cittadinanza". L’idea nasce dall’esperienza degli anni ’70: "Una manovra che guarda al domani ma è ispirata dal passato".

"L’ultima riforma dei Quartieri è inadeguata a rappresentare i residenti di ognuna delle sei macro-aree. Stiamo attraversando una nuova fase politica e sociale, e così l’attuale contesto non è più in grado di funzionare ‘come una cinghia di trasmissione’", annuncia Marina D’Altri, vicepresidente del Quartiere Santo Stefano. Allora, Coalizione Civica raccoglie l’appello di una riforma dei quartieri, annunciata dal sindaco Lepore, e accelera con questo documento che presenta alcune linee guida "per migliorare uno degli strumenti di partecipazione dei cittadini e di cui discuteremo anche con il Pd", ribadisce D’Altri. Una proposta che arriva dall’ala sinistra della maggioranza e una ricetta che "guarda al futuro ma è ispirata dal passato", continua D’Altri. Una sorta di ritorno al futuro, il cui fulcro è il frazionamento di Bologna in 18 realtà rionali senza andare a toccare quello che è l’assetto dei sei macro-quartieri attuali. Si tratta soltanto di dividere la maxi-zona in diverse aree (da circa 20mila abitanti l’una) con caratteristiche socio-economiche omogenee e ognuna con una propria assemblea di zona da convocare almeno 3 volte l’anno per riportare in auge la partecipazione cittadina. "All’interno del rione non c’è il problema del sovradimensionamento", racconta Alessandro Barbieri, vicepresidente Quartiere Borgo Panigale – Reno, che spiega l’ispirazione da cui ha preso vita la riforma: "Abbiamo guardato all’esempio di Barcellona, quindi un distretto con al suo interno dei rioni, e al modello dei Quartieri degli anni ’70".

Il compito dell’assemblea di zona sarà quello di dare "suggerimenti sulla zona interessata – afferma Marco Trotta, vicepresidente Quartiere San Donato-San Vitale –. Il tutto restituendo più potere ai quartieri: dalla gestione diretta delle piccole opere, al gettone di presenza ai consiglieri di quartiere". Non solo, Coalizione Civica sostiene che rispetto al tema della partecipazione anche i giovani debbano avere la loro parte.

"Un consiglio dei ragazzi e delle ragazze come strumento di educazione civica – dice Federico Grazzini, vicepresidente Quartiere Porto-Saragozza –. Questo perché i ragazzi sotto i 16 anni sono l’11% in città, gli over 65 sono il 25%". Spetta poi al quartiere farsi carico di trasmettere l’istanza al Comune. "Il consigliere deve essere messo in grado di restituire il senso del bene comune – afferma la consigliera del Navile Brunella Guida –, e il Quartiere deve essere il precursore del cambiamento".