DONATELLA BARBETTA
Cronaca

Rientrati dai Paesi a rischio "Finalmente il tampone"

Una mattina al gazebo Ausl: le storie di chi arriva da Spagna, Croazia e Corfù. Un’infermiera rinuncia alle ferie, nell’équipe un collega partito dalla Sardegna.

di Donatella Barbetta

Domenica mattina con un viavai incessante al numero 2 di via Boldrini: chi arriva direttamente dall’aeroporto con i trolley, altri sono appena rientrati da un viaggio in auto, i più giovani scendono dalle moto. La meta è uguale per tutti: il cortile in cui sono stati allestiti i gazebo dove il personale del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl è pronto a eseguire i tamponi a chi rientra in città dopo aver soggiornato, o transitato, negli ultimi 14 giorni in Croazia, Grecia, Malta o Spagna.

"Abbiamo prenotato gli esami dai cellulari da Corfù, poi ci siamo imbarcati per Ancona e adesso siamo qui", dice Riccado Garani, in compagnia di Filippo Fiori, che spiega "mia madre ci teneva aggiornati" e di Gioele Mandrioli. Quest’ultimo ammette che "anche se l’ordinanza fosse scattata prima del nostro viaggio, penso che saremmo andati lo stesso, del resto a Corfù ho notato che tutti prendevano le necessarie precauzioni".

Dopo il test, si va via con un foglio dove è scritto il codice per entrare nel sito dei referti on line. Qualcuno preferirà tornare.

Il lavoro di medici e infermieri è continuo. Ora in attesa c’è una coppia appena arrivata in aereo da Barcellona. "Siamo bolognesi, ma viviamo in Spagna. Io sono al settimo mese di gravidanza e volevo venire a trovare i miei prima del parto – spiega Annalisa – così siamo partiti". Il problema, aggiunge Davide, "è stato riuscire a prenotare perché noi siamo turisti e non riuscivamo a inserirci. Poi con le indicazioni del personale ce l’abbiamo fatta".

Erano in Croazia, su una barca a vela, Riccardo Muratori e Giacomo Naldi. "Stavamo in mezzo al mare quando ci sono arrivate le notizie sull’obbligo del tampone – ricordano –. Allora da qui ci hanno suggerito di chiamare l’Ausl. Dopo i chiarimenti ci siamo collegati al portale siamo riusciti a prendere gli appuntamenti. Per noi niente movida, ma è arrivato il momento che la gente capisca che cosa si può fare e che cosa no".

Davide Resi è il responsabile del programma malattie infettive del Dipartimento di sanità pubblica: "Alle 13,30 arriveremo a 140 tamponi, come quelli fatti a Ferragosto, mentre da domani (oggi, ndr) l’attività proseguirà fino alle 18 e avremo quattro postazioni, così i numeri aumenteranno". Morena Baldini è la coordinatrice di unità assistenziale. "Ci stiamo abituando a modifiche continue e con l’ordinanza è stato necessario richiamare alcuni dalle ferie", ammette. E Sabrina Ciccarello, infermiera, ha risposto ’presente’: "Oggi sarebbe stato il mio primo giorno di vacanza, ma non me la sono sentita di dire di no. È da maggio che ogni giorno faccio tamponi, vuol dire che andrò avanti ancora un po’. Il caso che mi ha più colpito? Il test fatto a un neonato ospite in una casa famiglia", risponde commuovendosi.

Una storia particolare è anche quella di Giorgio Floris: "Ho lasciato Nuoro e un lavoro fisso nella riabilitazione privata per far parte di questa organizzazione e ne sono molto orgoglioso".

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