ANDREA BONZI
Cronaca

Marco Vacchi (Ima): "Una svolta per la città. Sosterremo la squadra per restare al livello"

Il presidente onorario, tra ricordi passati e uno sguardo al domani "Saputo ha portato il cambiamento e ora non si torna più indietro. Mi piace la visione di Thiago: spero resti per divertirsi in Europa con noi".

Marco Vacchi (Ima): "Una svolta per la città. Sosterremo la squadra per restare al livello"

Marco Vacchi (Ima): "Una svolta per la città. Sosterremo la squadra per restare al livello"

"Una volta si parlava di sette sorelle. Io direi che possiamo essere l’ottava…". Marco Vacchi, decano degli industriali bolognesi, consigliere e presidente onorario del colosso del packaging Ima, mette finalmente da parte la scaramanzia che aveva contraddistinto le ultime settimane, e commenta il piazzamento Champions del Bologna.

Dottor Vacchi, lunedì contro la Juve sarà al Dall’Ara?

"Mio figlio ci sarà senz’altro, io ormai preferisco guardarle in televisione, me le gusto di più. Ma sarà una bella emozione".

Emozioni che Thiago e i suoi ragazzi non hanno risparmiato ai tifosi, ultimamente...

"Domenica è stata un’emozione fortissima. Con l’età che ho (86 anni, ndr) credevo di non farcela a vedere il Bologna così in alto, e invece… Ho visto una gioia tale da parte dei tifosi che forse supera anche quella degli interisti che hanno festeggiato la seconda stella. Un traguardo così mancava da troppo tempo: glielo assicura uno che ha visto dal vivo la finale di Coppa Italia, a Roma, nel 1974 (vinta dal Bologna sul Palermo, ndr)".

Di chi è il merito maggiore dell’impresa di quest’anno?

"Innanzitutto metterei Joey Saputo. Dieci anni fa, quando arrivò – e non era un momento facile – aveva detto di avere grandi progetti, ed effettivamente la programmazione è stata fatta molto bene. Certo, magari alcuni tifosi avevano fretta, si chiedevano perché continuassimo a navigare a metà classifica, però questo salto è davvero una svolta da cui, credo, non si tornerà indietro. Anche a livello di sponsor, tra cui ci siamo anche noi, continueremo a stare vicino alla squadra".

Montezemolo parla addirittura di scudetto, lei che dice?

"Vincerlo fra un anno, tra dieci anni o mai, per me ha un’importanza relativa. Per troppo tempo ci siamo chiesti perché la Fiorentina, il Sassuolo o l’Atalanta arrivassero in Europa e noi invece no. Ora il Bologna è uscito dalla mediocrità, credo definitivamente: bisogna cercare di restare ad alto livello. Si è messo in moto un meccanismo: la ribalta Champions, ad esempio, rende la squadra più appetibile per i calciatori già affermati".

Quali speranze sulla permanenza di Motta?

"Thiago è tra quei 4-5 allenatori che hanno una ‘visione’, come Guardiola. È chiaro che abbia pressioni, anche economiche, da parte di altre società prestigiose. Se dovessi dargli un consiglio, però, restare a Bologna e fare un anno di Champions senza dover arrivare in finale, magari togliendosi alcune soddisfazioni, potrebbe essere salutare anche per la sua carriera. Poi, certo, un aumento Saputo dovrà darglielo, ma non è quello il problema".

Cosa porta in dote la Champions alla città di Bologna?

"Intanto tanta felicità. Non solo per i 30mila che vanno allo stadio, ma per tutti i cittadini, il legame con la squadra è sempre stato stretto. A livello economico non ho gli strumenti per quantificare l’impatto. Però so che Bologna – come Siviglia o Valencia, per dire – può entrare in un circuito di mete turistiche legate al calcio. Le vittorie internazionali sono un altro motivo per essere conosciuti nel mondo, oltre all’accento, alla mortadella e alle torri. Poi, ristoranti e bar ne stanno già beneficiando: io ho già in programma una decina di cene per fare festa…".