Bologna, 5 giugno 2018 - Una riduzione del rischio di mortalità a 18 mesi del 38%, una diminuzione delle complicanze superiore al 50% e dunque delle ospedalizzazioni, una migliore qualità di vita: sono i principali risultati ottenuti con una terapia innovativa per i malati con cirrosi epatica scompensata basata sulla somministrazione cronica di albumina, testata in uno studio indipendente, durato oltre 10 anni, su 440 pazienti e guidato da un gruppo di ricercatori del Sant’Orsola e a cui hanno partecipato altri 32 centri italiani.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista medica internazionale 'The Lancet'. La cirrosi rappresenta l’evoluzione di molte malattie croniche del fegato, le più frequenti causate da virus, uso inappropriato di alcol e problemi metabolici: circa 15mila individui muoiono in Italia per le complicanze. Lo studio è stato proposto e coordinato dai professori Paolo Caraceni e Mauro Bernardi, coadiuvati dagli assegnisti di ricerca Giacomo Zaccherini e Maurizio Baldassarre e dallo specializzando Manuel Tufoni, afferenti all’unità operativa Semeiotica medica diretta dal professor Franco Trevisani.
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