Scuola 7 gennaio: manifestazione davanti alle superiori di Bologna

Alle 8,15 si ritroveranno genitori, studenti e docenti per chiedere la riapertura delle lezioni in presenza. "Basta prese in giro"

Protesta di genitori, studenti e docenti davanti alle scuole a Bologna

Protesta di genitori, studenti e docenti davanti alle scuole a Bologna

Bologna, 6 gennaio 2020 - Scuola: genitori, studenti e insegnanti domani in piazza contro la decisione del governo di rinviare, dal 7 all’11 gennaio, il rientro in classe degli studenti italiani e quindi anche dei 20mila bolognesi delle superiori (il famoso 50%). In classe rientreranno solo materne, elementari e medie, mentre le superiori saranno tutti in didattica a distanza. A mobilitare il popolo della scuola, è il comitato Priorità alla Scuola Bologna

L’appuntamento è alle 8,15 davanti ai licei: Righi (succursale Tolmino e sede viale Pepoli), Copernico (sede), Fermi, Sabin, Laura Bassi, Galvani e Minghetti. Insieme, studenti, famiglie e docenti si ritroveranno per chiedere la riapertura delle scuole superiori e l’avvio di uno screening programmato e periodico per tutta la popolazione scolastica.

“Come purtroppo era largamente prevedibile – spiega Priorità alla Scuola -, il governo e gli amministratori locali hanno deciso di prolungare la didattica a distanza al 100%. Comunicandolo a soli due giorni dalla data prevista per la riapertura delle scuole superiori. E questo nonostante il presidente della Regione Emilia Romagna avesse a più riprese dichiarato che il potenziamento dei trasporti e del tracciamento avrebbero consentito di rientrare in classe – in presenza e in sicurezza - addirittura al 75%”.

Ecco perché “non possiamo più accettare di essere presi in giro. Pur nella consapevolezza della gravità della situazione, non siamo disposti a permettere che la Dad al 100% sia prolungata sino a Pasqua o, peggio ancora, sino alla fine dell’anno scolastico. Come tutti gli studi scientifici più accreditati hanno dimostrato, la scuola non è un luogo prioritario di contagio e la chiusura delle scuole – a meno che non sia accompagnata da un lockdown totale – è una misura che non ha nessuna efficacia per il contenimento della pandemia. I danni cognitivi, psico-fisici e socio-economici provocati dal protrarsi della didattica a distanza rischiano invece di essere gravi e irreparabili”.  

 

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