
Shawna Farrell, 30 anni di musical: "La mia scommessa sotto le Torri"
Ha portato a Bologna l’Alta Formazione in un’area dello spettacolo, il musical, che era considerato un linguaggio creativo strettamente legato al mondo anglosassone. E, mentre in Italia, per vedere una grande rappresentazione del genere bisognava andare almeno sino a Londra, lei, Shawna Farrell (foto), canadese, professione cantante, fece arrivare sotto le Due Torri le prime esperienze formative nel settore. Sono passati 30 anni dalla nascita della Bernstein School of Musical Theatre, realtà vivacissima festeggiata stasera al Duse con la messa in scena di Our Time, un racconto in musica dal sapore autobiografico.
Signora Farrell, quando arrivò in Italia, fare formazione non era tra i suoi piani…
"Avevo vinto una borsa di studio per studiare musica all’estero. E Bologna mi è sembrata la città ideale per approfondire il mio percorso accademico. Io cantavo in giro per il mondo. Il caso volle che mio marito, Giuseppe Lombardo, vinse un concorso per un posto di violinista al Teatro Comunale. Suonare in una grande orchestra era il suo sogno, il mio quello di trasmettere la mia passione per il musical ai più giovani. Così, in maniera davvero pionieristica, abbiamo iniziato".
E avete fatto di Bologna il polo italiano del musical.
"Trenta anni fa, a parte qualche titolo famosissimo, il musical era praticamente sconosciuto. Chi decise di seguire i nostri corsi, lo fece quasi per un atto di fede e spinto da un incredibile entusiasmo. Nel tempo le cose sono cambiate, se mi riconoscono un merito è quello della caparbietà, della determinazione, e siamo arrivati a un traguardo allora inimmaginabile, quello di vedere la scuola riconosciuta dal Miur, che ci permette di rilasciare ai nostri allievi la Laurea Triennale di Primo Livello in Recitazione".
Allievi che dopo, devo affrontare il mondo del lavoro.
"Possiamo vantare una percentuale di impiegati alla fine dei corsi altissima. Con un unicorammarico. Moltissimi dei ragazzi accettano e sono tantissime, le offerte di lavoro che arrivano da altri paesi, la Germania, ad esempio, dove il mestiere dell’artista ha maggior tutela e regolamentazione, è meno frammentario rispetto al nostro paese. Tantissimi trovano occupazione nelle navi da crociera, contratti lunghissimi, ma il sogno rimane qui".
Cosa succederà questa sera? "Our Time è un viaggio nelle aspirazioni di un ragazzo che sceglie di frequentare la nostra scuola. Ed è la partenza di un percorso che coinvolgerà allievi, ex allievi diventati famosi, come gli Oblivion, amici come Giampiero Ingrassia, che canterà How it Ends, duettando con un nostro giovane studente, sino a un omaggio a Lucio Dalla".
Pierfrancesco Pacoda