Si uccise in diretta su TikTok, il padre di Vincent: “Il giudice ordini l’accesso al profilo per avere le chat”

L’influencer 23enne di Bologna Plicchi si è suicidato l’11 ottobre. Giovedì si discute in tribunale il ricorso presentato dal genitore che spera di ottenere ulteriori informazioni per ricostruire il contesto

Bologna, 28 febbraio 2024 – Ordinare al social network, che finora lo ha negato, di riaprire il profilo del 23enne e di fornire le chat e le conversazioni: è questa la richiesta del padre di Vincent Plicchi, il giovane che l'11 ottobre si è ucciso su TikTok. Domani in tribunale a Bologna di discuterà il ricorso presentato dal genitore. 

Vincent Plicchi, giovane influencer che si è tolto la vita, con il padre Matteo
Vincent Plicchi, giovane influencer che si è tolto la vita, con il padre Matteo

L’influencer bolognese di 23 anni era conosciuto sul social come Inquisitore Ghost, si è ucciso nella sua abitazione in zona Castiglione, mentre migliaia di persone guardavano la sua diretta. In tanti per cercare di soccorrerlo, avevano chiamato il 118 e i carabinieri. È stato poi il papà del 23enne, avvertito dagli amici, a sfondare la finestra della camera del figlio, trovandolo però già senza vita.

L'ipotesi è che Plicchi  sia stato vittima di cyberbullismo. Il giovane aveva conosciuto una ragazza online e, dopo che lei gli aveva detto che era maggiorenne, avevano cominciato a scambiarsi dei messaggi in chat. 

La ragazza in realtà ne aveva 17 e in molti hanno iniziato ad accusare il 23enne di pedofilia, con un'ondata di odio. Tutto era iniziato a marzo, quando Vincent iniziava a crescere sempre di più, raggiungendo poi estate quasi 300mila follower sulla piattaforma cinese, diventando noto anche all’estero, in particolare in America. E’ a quel punto che la scalata social viene notata dall’account della ragazza 17enne. 

Ora attraverso l'accesso al profilo del figlio il padre, assistito dall'avvocato Daniele Benfenati, spera di ottenere ulteriori informazioni per ricostruire il contesto.