Nel trolley rosso che la ragazza portava al seguito c’erano 195.400 euro. Peccato che la quasi totalità delle banconote fosse carta straccia. Lo sospettava la Squadra mobile, che ha salvato dal cadere in una pesante truffa un collezionista di orologi di 51 anni, arrivato l’altra mattina in un hotel del centro proprio per vendere cinque Rolex, del valore complessivo di 180mila euro, a due acquirenti che lo avevano contattato attraverso un sito di settore.
Le due ragazze, di 23 e di 27 anni, di origine croata (anche se si spacciavano per svizzere, con tanto di documenti falsi) sono state arrestate dai poliziotti della V sezione ‘Reati contro il patrimonio’ della Squadra mobile, guidata dalla funzionaria Alessandra Grassi, al termine di un’operazione lampo, nata da una segnalazione anonima arrivata nei loro uffici. Gli agenti, appena saputo dell’appuntamento ‘sospetto’, si sono sistemati, in borghese, sia all’interno che all’esterno dell’hotel, dove sapevano che il collezionista e le due truffatrici si sarebbero dovuti vedere. Seduti senza dare nell’occhio tra i clienti, hanno notato subito il cinquantunenne parlare nella hall dell’albergo assieme a una delle due ragazze. Poco dopo, i poliziotti sono stati informati dai colleghi fuori che un’altra giovane ‘sospetta’ stava entrando. Di fatti, la ragazza si è avvicinata ai due e dopo aver parlato col personale della reception, i tre sono saliti di sopra e si sono chiusi in una saletta riservata.
Gli agenti, che avevano seguito ogni mossa, sono entrati poco dopo nella saletta: qui hanno trovato sul tavolo sistemate 19 mazzette da 200 euro e i tre intenti a contare il denaro con due macchine contasoldi. I poliziotti hanno subito notato che la maggior parte delle banconote era falsa: quelle vere, sistemate sopra alcune mazzette, servivano per ‘ingannare’ la macchina contasoldi, che altrimenti avrebbe segnalato l’anomalia al venditore, incensurato e del tutto all’oscuro del raggiro. In totale, dei 195.400, 184.800 euro sono risultati falsi. E le due donne, la più giovane già nota per furti in abitazione e con strappo, sono state arrestate per tentata truffa aggravata e spendita di banconote false. Dopo la direttissima, sono finite ai domiciliari. L’attività nasce dai servizi della Squadra mobile posti in essere per contrastare questo tipo di truffe, denunciate più volte in città con la stessa modalità.