Dopo una pausa di qualche anno, è tornato in scena il torneo di pallanuoto ungherese. Questo gioco, nato e cresciuto a Porretta Terme, localmente conosciuto come ’Ungherese’, ha una lunga storia alle spalle. La squadra locale Porretta nuoto, fra le più forti in Emilia-Romagna, sul finire degli anni ‘60 organizzò un gemellaggio con un team di nuotatori ungheresi al fine di scambiare soggiorni di allenamento. I magiari concludevano le sedute natatorie con un esercizio di irrobustimento delle braccia: gli atleti si scambiavano la palla lanciandola da un lato all’altro della vasca, dopo averla fatta rimbalzare sull’acqua. Alcuni nuotatori porrettani, Stefano e Andrea Testa e Marco Milani, trasformarono rapidamente questo noioso esercizio di allenamento in un gioco che incontrò il favore dei frequentatori della piscina.
Un gioco di squadra a tre componenti, con un quarto elemento pronto a subentrare, in cui vince la squadra che per prima raggiunge il punteggio di 21. Il modo principale per ottenere punti è far entrare la palla, dopo almeno un rimbalzo sull’acqua, nella porta avversaria. I difensori, dal canto loro, possono parare solo staccando i piedi dal bordo vasca.
Nel tempo, per rendere il gioco più avvincente, si sono affinate le regole. Si sono introdotti il fuoricampo, ovvero la respinta difensiva oltre la porta avversaria senza rimbalzo, che dà diritto al rigore eseguito in volo dal trampolino, e la regola dei dieci secondi, tempo massimo di possesso palla. Nel corso dei decenni l’Ungherese in piscina è diventata una tradizione molto partecipata. Fra gli atleti più valorosi, citati nella pagina Facebook dedicata al gioco, oltre gli stessi "inventori", troviamo, tra gli altri, Gigi Predieri, Alessio Testa e Franco Santoli.
Fra le novità del 2024 la partnership con il marchio Macron che ha fornito le magliette ad atleti e staff della manifestazione. Ad aggiudicarsi l’ultima edizione del torneo è stata la squadra Bar Déjà-vu, formata dagli atleti Martinelli, Satalino, Gualandi e Gironi.
Le altre sette squadre partecipanti, in ordine di piazzamento finale, sono state Onda Bolo, Dodolara, The Young Stars, Vite al limite, Sicurezza sul lavoro, Gli nuvoli e Osgiliath-la squadra suicida. "Ho iniziato a giocare nel 2007 - rivela Rico Fanti, presidente della sezione pallanuoto ungherese dell’Associazione Gruppo Casio - e ben presto l’Ungherese è diventato parte della mia identità. Come sezione abbiamo due obiettivi: rilanciare la tradizione locale, che nel tempo si è assopita, e proporre ad altri la pratica di questo sport, così da creare un vero movimento.
Il torneo di quest’ anno è andato benissimo, grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale, dei gestori della piscina, dei ragazzi del direttivo della sezione pallanuoto ungherese e, ovviamente, del presidente Gruppo Casio, Emanuele Della Verità". L’Ungherese porrettano è uno sport semi-sconosciuto, eppure ancora molto apprezzato dalla comunità locale. Una delle tante tradizioni appenniniche che varrebbe la pena riscoprire.
Fabio Marchioni