Vagin: nasce a Bologna il gin contro gli stereotipi di genere

Ecco l'idea innnovativa e piccante di due giovani creativi: Francesca Fiumara e Tiziano Ballardini

'Vagin', ecco il gin dei creativi contro gli stereotipi di genere (Dire)

'Vagin', ecco il gin dei creativi contro gli stereotipi di genere (Dire)

Bologna, 4 febbraio 2021 - Un'idea insolita e piccante per abbattere gli stereotipi di genere arriva da Bologna. Con l'aggiunta di una buona dose di ironia e un pizzico di pepe: è la ricetta di 'Vagin', il gin 'made in Bologna', creato da una coppia di giovani creativi.

Lei, la 26enne Francesca Fiumara, durante il primo lockdown ha perso il lavoro nella ristorazione, si è laureata in Semiotica all'Alma Mater (via Skype) e ha deciso di mettersi alla prova creando il suo primo 'brand'. Lui, Tiziano Ballardini, 34 anni, lavora come commerciale in un'azienda locale.

"Contro un ambiente rigido e maschilista"

Entrambi hanno un passato da baristi, che ha lasciato loro l'idea di un ambiente "rigido e maschilista". "Di qui - spiega Tiziano - la voglia di rovesciare un po' quel mondo, entrando con ironia e divertimento, inneggiando alla libertà sessuale". L'idea è arrivata già nel 2019, ma è stata la pandemia a concedere ai ragazzi il tempo necessario per assaggiare le prove inviate loro dal distillatore modenese Samuele Gavioli: "Tutto è nato dal nome, dall'idea che stava a monte - racconta Ballardini - volevamo portare un prodotto che avesse personalità, che non seguisse la tendenza del gin serio e di nicchia con l'ingrediente raro. Abbiamo deciso di produrre qualcosa che avesse un concetto alle spalle e siamo partiti dal nome, che è appositamente trash per portare un po' di simpatia in questi locali così 'tirati'".

In commercio da fine dicembre

Il gin Vagin è stato distillato il 16 dicembre, ed è entrato ufficialmente in commercio a fine dicembre. In poco più di un mese ha riscosso successo sul sito (www.ginshop.it) e recensioni positive sia sulla qualità del gin sia sull'originalità del brand, che è poi la creatura di Francesca. "La comunicazione nasce dall'idea di decostruire l'immagine del gin serioso, antico e londinese, legata anche alla figura maschile del barman hipster coi baffoni - racconta l'art director - volevamo proporre qualcosa di avanguardistico e ironico, che spezzasse questa serietà ed elitarismo dei bar. Nel progetto sono stati coinvolti giovani creativi: come la ventenne Chiara Beltrame che si è occupata delle illustrazioni all'interno delle etichette, la fotografa Giulia Gerosa che ha realizzato scatti in stile La Chapelle, il musicista Roberto Grosso Sategna che musicato gli spot, il programmatore Michelangelo Mastrorocco e il grafico Fabio Cicolani che ha creato il logo. Un'avventura imprenditoriale nata un po' per caso e che sembra veleggiare bene, ma "male che vada - dicono sorridendo Francesca e Tiziano - avremo un sacco di bottiglie di gin da berci".

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