
Pranzo e incontri pubblici nella strada devastata dalla furia del Ravone. Migliaia di persone hanno partecipato alle iniziative di solidarietà. .
Bologna, 11 novembre 2024 – Dai diamanti non nasce niente, mentre dal fango di via Andrea Costa sono nati i cannelloni vegetariani ricotta e spinaci e la gramigna ai funghi e zucca, birre, spritz e perfino dibattiti pubblici molto affollati. La strada-simbolo del diluvio del 19 ottobre ieri è rimasta chiusa al traffico per la festa intitolata ‘Solidarietà di strada’, che ha richiamato, dal primo mattino al tramonto, tanti bolognesi che si sono riconosciuti nella buona causa della raccolta fondi per sostenere le famiglie colpite dalla furia incontrollata del torrente Ravone.
Tra le migliaia di persone che si sono affacciate su via Andrea Costa, erano presenti molti dei giovani che nei primi giorni dopo il disastro si sono presentati con gli stivali di gomma e le pale per aiutare a ripulire case e cantine devastate. Un’occasione per saldare amicizie sbocciate nel momento dell’emergenza e dello scoramento. La giornata di festa ha avuto il suo epicentro nella parrocchia di San Paolo di Ravone, a cui hanno fatto capo tanti dei volontari coinvolti nell’organizzazione, mentre sulla lunga tavolata apparecchiata in mezzo alla via hanno preso posto gli ospiti che, acquistando i circa mille pasti preparati per l’evento, hanno contribuito a costituire il fondo cassa per chi, nell’alluvione, ha visto spazzare via le certezze di una vita.
"I fini erano due, uno di ritrovarci con tutta la popolazione e con tutti i volontari e le volontarie che hanno dato una mano in questa parte di città e poi per raccogliere fondi per alcune famiglie alluvionate", ha detto Maria Elena Bonfigli, scout dell’Agesci Bologna Uno, realtà cattolica che ha collaborato gomito a gomito con i collettivi di sinistra, mettendo in disparte gli orientamenti politici in nome di una buona causa comune.