LETIZIA GAMBERINI
Cultura e spettacoli

Le voci della scuola, studenti e genitori: “Ecco perché conta partecipare”

Le testimonianze nella puntata di oggi de il Resto di Bologna. Il questionario al Copernico: “Ai docenti si chiede più empatia”

Ragazzi all’uscita da scuola in una foto d’archivio

Ragazzi all’uscita da scuola in una foto d’archivio

Bologna, 5 dicembre 2024 – C’è Ciro, rappresentante d’istituto alle Aldini Valeriani, per cui il ruolo permette di avere sempre nuove idee, come “un festival scolastico, o i club, per coltivare passioni nel tempo libero”. E poi c’è Chiara, presidente del Comitato genitori delle Tambroni, che ricorda gli anni di battaglie, anche di chi l’ha preceduta, per avere una piazza scolastica là dove l’ingresso dell’istituto era a ridosso della strada e delle auto.

Ma del resto, “si fanno le cose perché sono giuste, anche se a beneficiarne saranno i bambini di domani”. Oppure c’è Gianluca, che ricorda come il Mattei di San Lazzaro sia diventato cellular free. Non solo, “abbiamo creato un fondo speciale per le famiglie con più basso reddito Isee perché tutti possano partecipare ai viaggi di istruzione”. Ecco alcune delle voci della scuola che emergono nella puntata di oggi del nostro podcast il Resto di Bologna, come sempre fruibile gratuitamente sul nostro sito e le principali piattaforme. Continuano dunque le puntate dedicate al mondo scolastico, fra problemi da risolvere e grandi energie, questa volta ponendo al centro la partecipazione. Vedremo come, partecipando in prima persona alla vita scolastica si possa incidere.

A questo proposito c’è anche la voce di chi si è già diplomato come Lorenzo Murace (premiato di recente anche come Alfiere del lavoro dal presidente della Repubblica) che racconta il questionario ideato dal 2022/23 quando frequentava il liceo Copernico – ma strumento tuttora attivo –, sul benessere degli studenti

“È nato a partire dalla manifestazione di disagio da parte di alcuni studenti, che avevano portato a confronti anche piuttosto accesi con i docenti: era uno strumento di monitoraggio, un invito ad ascoltare le voci di tutti”. Al centro la sicurezza, la partecipazione e molto altro. Fra i dati emersi, molti studenti sentono in crisi il ruolo degli insegnanti. Vengono percepiti come troppo distaccati, si richiede più empatia”.