GIOVANNI DI CAPRIO
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Economia

Calano del 98% le domande dell’assegno di inclusione: i dati a Bologna

Più di mille richieste pervenute ad Acli nel 2024, contro le 27mila del 2023 con il Reddito di cittadinanza. Diaco (Presidente Patronato): “In troppi non si fidano della misura, colpa dei requisiti”

L'illustrazione di dati e numeri di Acli in una conferenza stampa, con Chiara Pazzaglia, Filippo Diaco e Simone Zucca (FotoSchicchi)

L'illustrazione di dati e numeri di Acli in una conferenza stampa, con Chiara Pazzaglia, Filippo Diaco e Simone Zucca (FotoSchicchi)

Bologna, 3 gennaio 2025 – Sono 1.101 le domande pervenute ad Acli nel 2024 per la percezione dell’assegno di inclusione (adi), considerando le sedi del territorio metropolitano bolognese. Se, tra queste, quasi la metà sono in città (498), a preoccupare Acli, proprio sui dati del centro storico, però, sono i numeri relativi alle domande accolte (169, 33,94%) e respinte (258, 51,81%). "Riteniamo che, per aiutare le fasce più deboli, i diritti debbano essere maggiormente accessibili", apre Chiara Pazzaglia, presidente Acli Bologna. Sono "troppi i cittadini che non si fidano della misura", racconta, invece, Filippo Diaco, presidente Patronato Acli.

Infatti, nel 2023 (con il Reddito di Cittadinanza, ndr), le domande presentate ad Acli sono state 27.175. Un calo, di fatto, del 98%. E la colpa è anche dei requisiti "considerati troppo stringenti". Per questo, catturano l’attenzione dei relatori, quelle 221 persone residenti nel bolognese che hanno un reddito tra 9.360 euro e 10mila euro e che, quindi, non hanno potuto accedere all’assegno "per colpa di un algoritmo". A testimoniare quest’ultimo passaggio è l’ex Vigile del Fuoco Arnaldo Baruffaldi, il quale rientra nella ‘fascia grigia’. Infatti, Baruffaldi fino al 2023 ha percepito la pensione di cittadinanza e ora, "per poche decine di euro", non è riuscito a ottenere l’assegno per il suo nucleo familiare composto da due persone, lui e il figlio affetto da sindrome di down, il cantante Marco Baruffaldi: "Siamo in difficoltà. Il Governo venga con me a fare la spesa, così nota quelli che sono i cambiamenti – sostiene –. Sono anni che non mangio la pizza con mio figlio e anche noi abbiamo diritto a una vita dignitosa".

Così, Simone Zucca, direttore Caf Acli, fa una fotografia dei bolognesi che si sono rivolti ad Acli per compilare la dichiarazione dei redditi. "Non è diminuita la povertà, emerge uno sconforto delle fasce meno abbienti, le quali spesso rinunciano a presentare la domanda", afferma Zucca. Nel 2024, il Caf Acli ha prodotto 23.515 domande Isee, il 60% in provincia e il 40% in città; mentre il 36% dei nuclei familiari è composto da una sola persona e quasi un nucleo su cinque (3.142) ha un reddito inferiore a 9.360 euro (erano oltre 4mila nel 2022, ndr), ovvero il requisito minimo per accedere ad adi nel 2024. Per il 2025, il Governo, tuttavia, ha innalzato la soglia Isee per richiedere l’assegno di inclusione a 10.140 euro.