La Perla: pressing sul governo alla vigilia del tavolo ministeriale

Sindacati e lavoratori chiedono lo sblocco degli amortizzatori sociali: oltre 300 dipendenti sono senza stipendio da novembre

Bologna, 14 febbraio 2024 – Sindacati, lavoratrici, Città metropolitana e Regione in pressing sul governo per salvare La Perla. In attesa di capire che cosa succederà giovedì 15 febbraio, giorno in cui il ministero delle Imprese e del made in Italy, ha convocato un incontro (da remoto) con tutte le parti in causa della vertenza.

Una protesta dei lavoratori de La Perla (foto Schicchi)
Una protesta dei lavoratori de La Perla (foto Schicchi)

“Serve una spinta dell’esecutivo affinché si riprende un dialogo con i liquidatori inglesi della società”, chiede Stefania Pisani, della Filctem-Cgil. Si accoda alla richiesta anche Mariangela Occhiali della Uilctec-Uil “anche perché molte delle lavoratrici dell’azienda non sanno che cosa mettere in tavola per cena”. Il problema - ribadito nell’udienza conoscitiva in commissione Lavoro del Comune, è che le oltre 300 lavoratrici dell’azienda di intimo di lusso è senza stipendio dal 10 novembre e gli ammortizzatori sociali non sono attivi. Sulla stessa linea la Regione, rappresentata in udienza da Stefano Mazzetti, la Città Metropolitana con il delegato al Lavoro Sergio Lo Giudice e i deputati dem Andrea De Maria e Virginio Merola.

Al momento c’è anche la vertenza è finita anche in Tribunale, sono stati nominati i curatori e il 15 maggio ci sarà l’udienza per decidere in merito all’amministrazione straordinaria. Nelle scorse settimane il tribunale di Bologna ha dichiarato lo stato di insolvenza de La Perla Manufacturing srl, il che significa che il fondo anglo-olandese Tennor, di cui è patron il controverso finanziere Lars Windhorst, che aveva rilevato la storica realtà bolognese della lingerie di lusso nel 2018, è fuori dalla gestione dell’azienda.

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