Anatomia del sindaco di San Petronio

Una carriera dal Savena a Legacoop, poi 10 anni in giunta: due figli, la passione per Radiohead e Springsteen. E per la politica

Migration

Il 10 ottobre compirà 41 anni e soffierà le candeline da sindaco della sua città. Matteo Lepore, il predestinato alla poltrona di Virginio Merola, dopo aver studiato dieci anni da primo cittadino, facendo prima l’assessore all’Economia, poi alla Cultura, Turismo, Sport e Patrimonio, ha coronato il suo sogno. "Perché io il sindaco lo voglio fare per davvero. Bologna è per sempre", ha ripetuto in ogni dove.

Di lui hanno detto di tutto: da uomo delle coop a uomo dell’apparato, ma lui in un anno e due mesi di campagna elettorale si è smarcato ("Il mio partito all’inizio non mi voleva"), trasformandosi in una specie di sindaco di strada con le suole consumate da 800 incontri con cittadini, associazioni, imprese. Diploma classico al liceo Galvani, laurea in Scienze Politiche, alcuni master e un’esperienza a Bruxelles.

Tra gli impieghi, ha guidato l’Area sviluppo territoriale, innovazione e internazionalizzazione, di Legacoop Bologna. Cresciuto tra i palazzoni di via Torino, genitori socialisti ma lettori dell’Unità, ha iniziato la sua carriera dal Quartiere Savena. Consigliere, poi vicepresidente. Gioca a basket, tifa Virtus e ammette di essere "entrato prima in una palestra che in una scuola". Accompagnava il padre, allenatore di pallacanestro, nelle trasferte tra i giganti. Di lui dicevano fosse freddo, timido, algido. Ma nel corso della sua campagna elettorale permanente, ha definito questo suo lato del carattere "l’altra faccia della medaglia della sensibilità". La dimensione privata, dalle primarie di centrosinistra alle urne vere e proprie, Lepore non l’ha nascosta, presentandosi spesso prima dei comizi con i figli avuti dalla compagna Margherita, Irma e Orlando, in braccio. Ama i Radiohead e Bruce Springsteen, e da quando ha 17 anni non ha mai smesso di ammirare Ulisse per la forza del suo ingegno.

Rafforzato politicamente dalla vittoria alle primarie di centrosinistra sulla sindaca di San Lazzaro di Italia Viva Isabella Conti, ha ripetuto con ostinazione le parole ‘solidarietà‘ e ‘sinistra’ perché Bologna non è solo una regola come canta Luca Carboni, ma "anche la città più progressista d’Italia". Dove, come recita lo slogan sulle sue spillette en pendant con le mascherine rosa, vanno "avanti tutti, indietro nessuno". Da qui, dai portici, il modello – secondo Lepore – di un nuovo centrosinistra. "Il Pd potrà diventare un partito veramente laburista", il suo proposito. Con la vittoria – larghissima – ottenuta sotto le Due Torri il centrosinistra potrà diventare un modello.

Rosalba Carbutti

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro