Francesca Scarano, capogruppo uscente della Lega, lei è stata confermata in Consiglio comunale per il terzo mandato consecutivo. Soddisfatta?
"Certo, anche se mi aspettavo certamente di più in termini divoti. C’è stato astensionismo però, forse ha inciso un po’ il ponte di San Petronio, ma non solo. Il 51% di affluenza a Bologna non è come il 51% in Calabria".
Quindi perché c’è stato questo disinteresse? Da che parte è arrivato?
"Credo da ambo le parti. L’elettore di centrodestra è più critico di quello di centrosinistra, non è schiavo dei diktat di partito, pensa con la sua testa. Mentre a sinistra è mancato qualcosa perché Lepore è un politico che divide, anche tra i suoi. Tutta l’area moderata del Pd, con la quale abbiamo interagito in Consiglio comunale, secondo me o non è andata a votare, o ha fatto il disgiunto oppure ha votato Battistini".
Ecco, però la sconfitta è stata netta per il centrodestra. Di chi sono le responsabilità?
"Penso abbiano nuociuto i tempi. Se Battistini o chi per lui avesse avuto almeno un mese in più per fare la campagna elettorale, il ballottaggio sarebbe stato ipotizzabile. Invece siamo partiti il 20 luglio con i bolognesi già al mare. Dispiace perché con Lepore potevamo giocarcela, la responsabilità è nostra non certo di Battistini".
’Nostra’ della Lega?
"No, nostra del centrodestra, quello che è successo era prevedibile, per come si è partiti in ritardo. E dispiace aver fatto un consigliere in meno, vorrà dire che lavoreremo per crescere".
Lepore porta la maggioranza a sinistra, contromosse?
"Dal welfare alla sicurezza ho tanti timori, che devono essere vissuti però come uno stimolo per essere più incisivi".
Paolo Rosato
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