Battistini: "Tutti al voto e sarà ballottaggio"

In piazza San Francesco l’appello del candidato civico appoggiato dal centrodestra: "Cambiamo l’aria a Palazzo d’Accursio"

Migration

di Luca Orsi

"Cara Bologna, dai mò, muoviti. Perché meriti di ricominciare a muoverti". Fabio Battistini chiude la campagna elettorale con una "lettera alla città" che è anche una chiamata a raccolta agli elettori bolognesi. Dal palco di piazza San Francesco, a 36 ore dall’apertura dei seggi, il candidato sindaco civico appoggiato dal centrodestra lancia un ultimo appello al voto. "Le proiezioni mi dicono che se il 70% andrà a votare, il ballottaggio è possibile. È un’occasione storica, ce ne rendiamo conto?".

È l’astensionismo, insomma, il nemico da battere. E il ponte di San Petronio, con temperature ancora quasi estive, non aiuta. Battistini spera in un’affluenza alta, con percentuali vicine a quelle delle score regionali. Per smentire i sondaggi, che lo hanno sempre dato in rincorsa su Matteo Lepore, candidato sindaco del centrosinistra. Per strappare il ballottaggio, "dove tutto è possibile".

In piazza San Francesco ci sono circa 300 persone. Molti i candidati civici e di centrodestra. Ci sono bandiere della Lega, di Forza Italia e Fratelli d’Italia. E i gazebo del Popolo della famiglia e di Bologna ci piace, la lista civica di Battistini.

Il candidato batte un tasto più volte suonato durante la campagna elettorale, "l’incapacità del centrosinistra di avere una visione, di guardare alla Bologna del futuro". Poi, a smentire ipotesi di inciuci futuri, avverte: "Mai sì al Passante. Mai sì al tram. Che il messaggio sia chiaro".

Bologna, afferma Battistini, "è una città bellissima, con una storia eccezionale e una prospettiva interessante, ma che ha perso valore e bellezza soffocata dai partiti e dai giochi di potere". Lepore, ironizza l’imprenditore, "dice farò, farò, ma in dieci anni di giunta è rimasto immobile. Bologna merita di più".

Le migliori energie della città "sono frustrate da una amministrazione che pensa solo al potere e prende in giro i cittadini, con una coalizione di liste in disaccordo su tutto – scandisce Battistini –. Non è più sinistra, pensano solo ai garantiti. La città si è fermata e imbruttita".

Il ‘candidato gentile’ riserva i passaggi più duri del suo discorso a Lepore. Lo definisce "pollo di allevamento che ripercorre il percorso di Cofferati". E ancora, "il professorino che dice, e si sbaglia, che il Comune non può abbassare le tasse" ai cittadini.

Battistini torna quindi sul tema della droga, di cui si era parlato giovedì al confronto fra i candidati sindaco organizzato dal Carlino. E, sempre riferito a Lepore: "Non ci fidiamo di chi non ha il coraggio di dire cosa pensa sulla cannabis. Non ci piace".

Sotto al palco, Raffaele Sandrelli, candidato del Popolo della famiglia al consiglio comunale, ci crede. "I sondaggi ci danno poche speranze, ma credo che lunedì avremo un risultato sorprendente, e Battistini porterà Lepore al ballottaggio".

Prima di Battistini, salgono sul palco esponenti dei partiti di centrodestra. "Abbiamo di fronte una casta, queste elezioni sono la sfida tra vecchio e nuovo", afferma il leghista Michele Facci. Che invita tutti al voto perché "bisogna rompere la cappa di potere che opprime la città".

Per Marco Lisei (Fratelli d’Italia), domani e lunedì, con il voto, "possiamo dare un segnale: in questa città esiste qualcosa di diverso" Poi il grazie a Battistini, "capace di fare proposte né di destra né di sinistra, ma di buon senso".

Anche Valentina Castaldini, di Forza Italia, rende merito a Battistini: "È un candidato gentile, che ha saputo tenere insieme la coalizione e ha lottato fino all’ultimo". Lui chiude la serata con un nuovo invito al voto: "Apriamo le finestre di Palazzo d’Accursio e cambiamo aria".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro