di Francesco Moroni
"Se andrò a votare? Certamente, e poi ormai non si parla più di altro… Ho perfino imparato i nomi dei candidati". Saverio Piancastelli risponde alle domande sulle elezioni imminenti scherzando e lanciando provocazioni ai politici, ma conferma quello che sembra scritto anche sulle facce di tanti altri bolognesi: in città, la febbre del voto, sta salendo. E non poteva essere altrimenti dopo un mese e passa di campagna elettorale martellante, a partire dalle Primarie fino al dibattito organizzato l’altro giorno dal Carlino, con un periodo più lieve per quanto riguarda le restrizioni legate alla pandemia. Davanti alla sua ferramenta, Piancastelli ride e spreca qualche battuta: "Non si parla d’altro, dai giornali al bar, e ormai i volti dei candidati sono ovunque. Ma tanto sappiamo già chi vincerà…".
E proprio al bar, al Pantheon caffè di via Nazario Sauro, tra un espresso e una sigaretta, il tema delle elezioni entra nella conversazione puntuale come un orologio: "Qui sono passati tutti i candidati, di una lista o di un’altra – sottolinea un barista da dietro il bancone –, ma è meglio non dire troppo, altrimenti si finisce sempre per scontentare qualcuno (ride, ndr)". In generale i bolognesi sembrano ben informati e ormai abituati a sentire ripetere il decalogo delle regole per andare a votare: gli orari, i seggi, la tessera elettorale rinnovata, i documenti sempre con sé, la mascherina, il distanziamento. E non manca qualcuno che ogni tanto, con imbarazzo, chiede: "Ma il Green Pass è necessario?".
Si parla delle Comunali anche nella gelateria Gianni: davanti ai clienti, pronti a sfruttare le ultime giornate di caldo per gustare un cono o una coppetta, Davide De Simoni - figlio dello storico proprietario - ammette: "Sono appena tornati dalle ferie e già si parla soltanto di chi vincerà le elezioni, ma tanto lo sappiamo che non cambia mai nulla. Io andrò a votare, come tante altre persone che conosco, ma i problemi restano sempre gli stessi". C’è chi sembra molto meno interessato all’appuntamento, a partire da Max Lustri, che nella vita gestisce una palestra: "Non so neanche più dove ho messo la tessera elettorale – ironizza seduto a un tavolino –, vado a votare soltanto se la trovo. Ammetto di non essermi informato, ma effettivamente ormai non si parla d’altro".
C’è poi chi sente la tornata alle urne con più sentimento: è il caso di Greta, neo diciottenne che andrà a votare per la prima volta. "Sì, ammetto di essere emozionata: penso sia un passo importante – riflette la ragazza –. E’ giusto poter esprimere le proprie preferenze, anche se avrei dovuto studiare di più le varie proposte e i profili dei candidati. In ogni caso sono contenta di poter finalmente votare anche io". Anche tanti altri ragazzi delle scuole superiori, con orgoglio, ammettono di essere informati e di "non vedere l’ora di votare", nonostante ci tengano a rimanere più riservati e a non rivelare assolutamente su chi cadrà la propria scelta. Più in generale i cittadini intervistati sul tema del voto sembrano conoscere bene i candidati con più chances di vincere la corsa a Palazzo d’Accursio: Matteo Lepore e Fabio Battistini su tutti. Ma c’è anche chi conosce la lista al completo, chi ammette di apprezzare gli altri sfidati e chi, invece, sembra sentire per la prima volta nomi e cognomi. Nella fascia tra i 20 e i 30, c’è chi assicura di aver appreso tutte le regole e le informazioni: "So bene come si vota – spiega Roberto Ongari, studente –. Andrò a votare con cognizione di causa, dopo essere stato presenti anche a un paio di comizi per farmi un’idea in prima persona, anche se mi sembra difficile conoscere uno per uno tutti i nomi nelle liste". "So che si vota questo fine settimana, ne abbiamo parlato parecchio in azienda – conferma Alessandro Gazzotti –. Mi sono informato un minimo giusto per sapere come e quando recarmi al seggio e so già chi scegliere. In fondo ho votato anche alle Primarie". Le premesse sull’affluenza, nonostante il campione sia contenuto, sembrano delle migliori.
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