Lepore infiamma il Crescentone con lo show

Mille persone in piazza Maggiore tra danze e ’Bella Ciao’. Il candidato di centrosinistra chiama al voto: "Bologna locomotiva d’Italia"

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di Rosalba Carbutti

La festa di chiusura della campagna elettorale di Matteo Lepore è uno show. Da Federico Poggipollini che omaggia i Clash alle danze sulle note dei Maneskin fino a Suspicious Mind di Elvis Presley. In ogni angolo del Crescentone un partito, una bandiera, una lista che appoggia Matteo Lepore.

"Bologna deve diventare la locomotiva d’Italia. Dobbiamo uscire da questa piazza non per votare una persona, ma per la città. Venite alle urne domani e lunedì", dice il candidato sindaco di centrosinistra in jeans e giacca blu navy da sindaco.

Per l’ultimo appello al voto agli indecisi per evitare l’astensione, un discorso con tanta sinistra, attacchi alla destra di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, una presa di posizione in difesa di Mimmo Lucano e un omaggio (molto applaudito) al sindaco Virginio Merola in prima fila.

In una Piazza Maggiore gremita, "come quella che portò alla vittoria di Stefano Bonaccini", ricorda la presidente del Pd, Valentina Cuppi dal palco. "Che emozione tornare qui, dove ho vissuto un momento molto bello… Vinceremo a Bologna e Matteo tu la governerai come le tue capacità hanno dimostrato", dice il presidente della Regione Emilia-Romagna prima di scappare a Rimini. "Questa è la piazza del noi", urla la presentatrice Erika Capasso ‘anima’ del movimento Incontra Bologna. E tra poesie di Tonino Guerra, la tromba di Paolo Fresu che suona Bella Ciao, il Crescentone, con circa un migliaio di mascherine rosa e spillette ’Avanti tutti, indietro nessuno’, accoglie Lepore come se fosse già sindaco.

"Questa è una piazza dove i bolognesi vengono quando hanno da dire cose importanti. Quando si deve piangere qualcuno, i morti della strage di Bologna, del terrorismo. I funerali di Lucio Dalla, un momento di commozione che ha riguardato tutta la città. Ho capito in questo anno e mezzo di campagna elettorale che volevo fare il sindaco. Non guardando i sondaggi, ma parlando con le persone. Noi dobbiamo guardare gli occhi delle persone, saperli affrontare". Attacca la destra "che se pensa di governare deve dichiararsi anti-fascista", ma alterna anche momenti personali. La famiglia, la compagna Margherita che "proprio qui, sul Crescentone, mi ha detto che aspettava la nostra prima figlia, Irma".

Infine, una promessa: "Sarà una città che che non lascerà indietro nessuno, dove ci sia l’uguaglianza di genere. Bologna la città del lavoro, che s’inventa soluzioni anche se non ci sono a livello nazionale. In poche parole: Bologna sarà la città più progressista d’Italia. Che unirà le altre città per vincere le elezioni Politiche del 2023". In platea lo stato maggiore del Pd, Isabella Conti (che Lepore ringrazia dal palco) e aspiranti consiglieri e amministratori. C’è anche Alberto Aitini, assessore alla Sicurezza, escluso dalla lista dem per aver votato Conti: "Nessun segnale, sono qui per la chiusura della campagna elettorale".

C’è tempo per i selfie. Il primo con il sindaco Merola, il presidente di Arcigay Franco Grillini, il deputato Pd Andrea De Maria e il segretario provinciale dem Luigi Tosiani. Poi con Max Bugani dei 5 Stelle, la sindaca di San Lazzaro e il capolista dei Verdi Davide Celli, vestito da orso, con Psi-Volt e la sinistra di Coalizione civica Coraggiosa ecologista solidale Emily Clancy ed Elly Schlein. È proprio la vicepresidente della Regione a chiamare Lepore sul palco: "Dobbiamo costruire un fronte ecologista e progressista. Partiamo da qui, da Bologna, per chiudere la storiella della destra vincente".

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