Matteo pensa in grande "Un modello per l’Italia"

Il nuovo inquilino di Palazzo d’Accursio: "Ruolo nazionale per i primi cittadini. Pochi elettori alle urne? A mancare sono stati i sostenitori del centrodestra"

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di Rosalba

Carbutti

Nel quartier generale di Matteo Lepore, l’arrivo del neo sindaco è salutato dalle note di Bruce Springsteen. Sul palco del Locomotiv alcuni video degli 800 incontri della sua campagna elettorale. Ad aspettarlo tutto lo stato maggiore del Pd, lo staff, la compagna Margherita coi piccoli Irma e Orlando che Lepore ha subito ringraziato. Poi il discorso della vittoria e via a Palazzo d’Accursio per l’entrata in grande stile dallo scalone del Palazzo. In cima, il sindaco Virginio Merola e il governatore Stefano Bonaccini (nella foto). Abbracci, applausi e una bottiglia di spumante stappata a poca distanza dai preziosi arazzi.

Il primo cittadino, sorridente, in completo blu e scarpe eleganti, suona subito la riscossa, forte di aver superato il 62 per cento: "I sindaci d’Italia devono unirsi. Lavorare, a partire da Bologna, a un fronte progressista e democratico. L’Italia non esiste senza i comuni piccoli e medi. Io voglio essere un sindaco metropolitano". Obiettivo del Pd: "Essere davvero un partito progressista e democratico che non si può rinchiudere più nelle Ztl".

Bologna, modello nazionale?

"Sì. Siamo davvero la città più progressista d’Italia, quella della quale il nostro Paese davvero può essere orgoglioso. I sindaci devono avere un ruolo nazionale. Lo dico a Letta, che ringrazio, ma anche a Mario Draghi".

Rinasce il partito dei sindaci? E lei ne sarà il leader?

"Non esageriamo. Non sono ancora entrato a Palazzo d’Accursio...".

Lo sguardo è già alle Politiche?

"Noi puntiamo dritto al 2023. Giorgia Meloni e Matteo Salvini non hanno messo in piedi progetti credibili, hanno solo pensato a competere tra loro. E accettano il 5% dai neofascisti".

Bologna laboratorio giallo-rosso. Ma il Movimento 5 Stelle è andato poco sopra il 3%. Deluso?

"Non commento i risultati degli altri partiti. Siamo comunque contenti del percorso fatto. Allargare la coalizione è la strada giusta. E ringrazio per questo tutte le liste che mi hanno appoggiato".

Insomma, si procede con un’alleanza strutturata col M5s?

"Il Movimento 5 Stelle ha passato un momento di travaglio, ma non ha mai avuto dubbi di stare dalla parte progressista. Mi auguro scelga da che parte stare, è un’ottima ragione per fare questa scelta anche nel resto del Paese".

Nella sua coalizione ci sono anche Isabella Conti e la sinistra di Coalizione civica coraggiosa ecologista e solidale...

"Isabella ha giocato un ruolo importante nelle primarie e dopo le primarie, voglio ringraziare lei e Italia viva. Per quanto riguarda Coalizione civica...beh abbiamo capito che a Bologna la sinistra esiste, non c’è solo il Pd".

Resta un’ombra sulla sua larghissima vittoria: l’affluenza bassa.

"Credo che chi non sia andato a votare, visti i risultati, siano stati gli elettori di centrodestra. Comunque mi dispiace che i miei avversari non siano stati all’altezza. Ho fatto 800 incontri e iniziative, loro non c’erano mai... segno che non hanno combattuto e non hanno avuto una proposta all’altezza".

Si riferisce anche al candidato Fabio Battistini?

"Lui è una persona stimabile e credo che collaboreremo. I partiti che l’hanno sostenuto l’hanno lasciato solo...".

Lei prende il testimone da Virginio Merola. Che cosa le ha detto, vedendo il risultato?

"Siamo andati assieme alla messa in San Petronio. Mi ha sempre sostenuto, come lui ha sempre sostenuto me. Poi mi ha detto altro, ma sono questioni private. Con noi c’era anche il cardinale Matteo Zuppi che ha salutato la staffetta tra me e Virginio. Da domani (oggi, ndr) sarò come mi ha detto, il sindaco di tutti".

Che cosa farà appena entrato a Palazzo d’Accursio?

"Saluterò tutti i dipendenti comunali. Poi nei primi cento giorni farò il piano per la scuola e renderemo nota la destinazione degli investimenti dei fondi del Pnrr. Il nostro obiettivo è rendere reali le idee della fabbrica del programma".

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