Salvini stoppa Cangini e insiste per un civico

Il leader della Lega chiude alla candidatura a sindaco del senatore di FI. "Guardiamo fuori dai partiti. Vorrei ripetere il miracolo Guazzaloca"

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di Luca Orsi

Il centrodestra sceglierà il candidato sindaco "entro la settimana". Il leader della Lega Matteo Salvini – ieri sotto le Due Torri dove ha lanciato la campagna referendaria per i sei referendum sulla giustizia giusta – non scioglie il nodo della candidatura. "Prima va concordata con tutti gli alleati", afferma. Ma pianta alcuni paletti che sembrano restringere il campo: "A Bologna, come in tutte le altre città, cerchiamo un candidato al di fuori del circuito parlamentare. L’obiettivo è una figura civica".

La Lega, dunque, non arretra di un solo passo dalla posizione di sempre: un candidato senza tessere in tasca. Salvini richiama lo schema del 1999: "L’unica volta che vincemmo a Bologna fu con Guazzaloca, che non era organico a nessun partito. Mi piacerebbe ripetere il miracolo".

Una linea che, salvo sorprese, fa tramontare l’ipotesi di candidatura di Andrea Cangini – senatore di Forza Italia, già direttore di Qn e Carlino – quotatissimo fino a ieri, forte del sostegno di Forza Italia e Fratelli d’Italia. "Cangini è un collega di assoluto spessore, ed è stato un grande direttore", commenta Salvini. Come altri parlamentari ed eurodeputati – aggiunge – sarebbe un ottimo sindaco".

Ma, precisa subito il leader leghista, "abbiamo fatto la scelta di guardare fuori, al di là dei partiti. Ho massima stima di Cangini, sicuramente potrà dare il suo contributo. Però stiamo cercando, testardamente e coraggiosamente, qualcuno fuori dalle ‘sezioni’, a differenza di quanto fa il Pd".

A questo punto restano in campo due civici: l’imprenditore Fabio Battistini (che Salvini incontra stamattina) e l’editore Roberto Mugavero, che ha visto ieri, al termine dell’incontro. "Sono entrambi persone eccellenti", premette il leghista. "Battistini si sta muovendo bene con la sua lista civica". In ogni caso, assicura il senatore, "chiuderemo a brevissimo".

A chi gli chiede di un possibile ‘briscolone’ da giocare all’ultimo, per sparigliare le carte, Salvini risponde con una battuta sull’allenatore del Bologna: "Mihailovic. Lo tengo coperto fino alla fine degli europei, però Sinisa potrebbe essere un ottimo sindaco".

La strategia ipotizzata prevede la presentazione, da subito, non solo del candidato sindaco, ma di una squadra. Perché "il candidato, da solo, un ‘miracolato’, non va da nessuna parte. E qua ci sono persone che si sono messe a disposizione del mondo dell’impresa, del commercio e della cultura. Spero che facciano parte tutti della squadra".

Una squadra che, assicura il senatore, gioca per vincere. "Il 10 ottobre punto ad aprire una partita che poi chiuderemo al ballottaggio", afferma. "Non vengo a Bologna a fare perdere tempo a nessuno. Non parto mai con l’idea di perdere. Qua è difficile, ma mi piace pensare che questa città troverà l’orgoglio e la voglia di dire ‘cambiamo’. Possiamo vincere. L’abbiamo fatto una volta con Guazzaloca, possiamo farlo ancora".

Salvini incontra i sostenitori in Corte Isolani, nella corte interna su cui affacciano le finestre di casa Prodi. L’ex premier e la moglie Flavia ascoltano dall’alto. "Semplicemente, Salvini parlava nel mio cortile e dalla finestra ho sentito", commenta Romano Prodi. "La cosa aveva un aspetto post-moderno, perché ero in casa e dico: chi è che urla? Apro e c’era Salvini che parlava. E l’ho ascoltato, con attenzione". "È stato un confronto a distanza simpatico", dirà più tardi a La7 Salvini. Che a fine incontro aveva salutato l’ex premier: "Buona serata professore".

Mugavero, intanto, si dice "contento di avere conosciuto Salvini, persona gentile e gradevole". L’editore continua a incalzare i partiti di centrodestra sui tempi della candidatura a sindaco: "Spero per la città che decidano al più presto. La città è contendibile, ma è ora di partire per presentare un programma".

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