Battistini: "Serve un manager della sicurezza"

Il candidato sindaco civico in via delle Moline al ristorante dell’ex M5s Favia. "Più coordinamento fra Comune e forze dell’ordine"

Fabio Battistini (a destra) con Giovanni Favia al ‘Va Mo Là’ in via delle Moline

Fabio Battistini (a destra) con Giovanni Favia al ‘Va Mo Là’ in via delle Moline

Un manager della sicurezza. Per gestire le zone critiche (specie nel centro storico) e raccordare meglio Comune e forze dell’ordine. A rilanciare la proposta è Fabio Battistini, candidato sindaco civico sostenuto dal centrodestra, che ieri mattina ha incontrato alcuni esercenti di via delle Moline dopo le risse in strada dei giorni scorsi. Teatro dell’incontro, con un bicchiere di vino rosso, il ristorante gestito dall’ex M5s Giovanni Favia.

"Sono convinto che Battistini non sia qui solo per fare campagna elettorale, ma per capire la gravità del problema", dice Favia. E precisa: "Io parlo con tutti i candidati. Anzi, invito anche Matteo Lepore (candidato sindaco del centrosinistra, ndr): ci terrei che venisse a confrontarsi con noi".

Secondo Battistini, "non è possibile che Bologna non abbia la sicurezza ai primi posti. Qui siamo in via delle Moline, pochi metri più in là c’è piazza Verdi: certe aree sembrano terra di nessuno. Bene le aree pedonali, ma cosa si è fatto per la sicurezza? Su questo proporrò idee per segnare un cambio di passo. La città merita di più".

Il prossimo 10 settembre è in programma "un forum sulla sicurezza", spiega Battistini. "Lì presenteremo proposte concrete per contrastare questa situazione", spiega il candidato sindaco, secondo cui "uno dei punti deboli è la difficoltà di dialogo tra Comune e forze dell’ordine". Per questo "serve una struttura di raccordo più efficiente di quella attuale: un assessorato alla Sicurezza o un security manager, che io preferisco perché è figura più snella, che possa raccordare i tavoli e gestire concretamente la sicurezza".

Battistini è scettico anche sulla ricetta di Lepore, che punta sul presidio culturale contro la movida selvaggia. "L’idea può anche essere buona, ma finora non è stata portata avanti fino in fondo. Non serve tirare fuori dal cilindro idee meravigliose, ma avere la forza politica e la volontà di metterle in pratica. Stiamo dalla parte di chi suona i bonghi o di chi vuole dormire? Una scelta di campo va fatta".

Il percorso dell’assessore alla sicurezza Alberto Aitini, "di dialogo con i commercianti, non mi dispiace, ma è stato strozzato nei fatti e nelle conclusioni. Si può partire da quella traccia, ma per portarlo avanti con un altro passo e altro decisionismo".

In via delle Moline, ribadisce a ruota Favia, "abbiamo grossi problemi e come presidente del comitato esercenti della via devo interloquire con le Istituzioni e la politica. Spero che l’obiettivo di tutti i candidati sia quello di risolvere questo problema annoso".

Non si tratta di "piccolo racket o spaccio – avverte Favia –: sono sistemi organizzati di criminalità che ci rendono la vita difficile. Ci sono liti costanti e la zona si è impestata di eroina. Li conosciamo tutti. Com’è possibile che lo Stato non riesca a risolvere il problema? Il sindaco parli col prefetto, si relazionino col procuratore capo e facciano il loro lavoro".

D’accordo un altro esercente, Francesco Trimigno. "Ogni giorno abbiamo lo scrupolo per la nostra sicurezza, per quella dei nostri locali e per i nostri clienti- – spiega –. Si dovrebbe avere più controllo della strada da parte delle forze dell’ordine, non penso che dovremmo essere noi a farlo. Basterebbero anche solo agenti a passeggio".

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